Un’ipotesi sulla diffusione del nuovo coronavirus è che i pipistrelli potrebbero essere diventati cibo per cani randagi e quindi potrebbero essere saltati negli umani. Foto: Reuters
Gli scienziati hanno identificato 24 coronavirus ancora sconosciuti nei pipistrelli e hanno pubblicato i risultati del loro studio sulla rivista Cell, secondo quanto riportato da BTA.
Specialisti dell’Accademia cinese delle scienze e dell’Università di Shandong hanno studiato l’evoluzione del virus SARS-CoV-2 e hanno studiato campioni di saliva e prodotti di scarto di 342 pipistrelli raccolti tra maggio 2019 e novembre 2020. Nei materiali studiati, hanno trovato più di 20 genomi di COVID-19 e identificato quattro virus simili a SARS-CoV-2, che hanno causato l’epidemia.
Ricercatori cinesi hanno dimostrato che i virus associati a SARS-CoV-2 continuano a circolare tra i pipistrelli. Secondo loro, i pipistrelli sono un serbatoio naturale ideale per gli agenti patogeni che causano gravi malattie all’uomo.
I ricercatori hanno avvertito che “a parte i pipistrelli e gli esseri umani, il MERS-CoV può causare infezioni in animali domestici e selvatici come maiali, bovini, topi, gatti, cani, cervi e ricci”.