La guardia costiera italiana ha bloccato, venerdì 4 giugno, nel porto di Palermo (Sicilia) una nave di salvataggio per migranti appartenente alla ONG tedesca Sea-Eye per il mancato rispetto delle norme di sicurezza, hanno annunciato sabato.
“Da un sopralluogo sono emerse diverse irregolarità di natura tecnica tali da compromettere non solo la sicurezza dei membri dell’equipaggio ma anche quella delle persone che sono state o che potranno in futuro essere recuperate a bordo durante le operazioni di soccorso”, ha detto la guardia costiera in una nota.
Tra gli altri, “L’ispezione ha confermato che l’attrezzatura di salvataggio della nave è sufficiente per un numero massimo di 27 persone (…), il che significa che in caso di emergenza l’equipaggio non sarebbe in grado” per garantire l’evacuazione di tutti coloro che erano a bordo, hanno aggiunto, specificando che la nave era soggetta ad a “Immobilizzazione amministrativa fino alla rettifica delle irregolarità rilevate”.
La nave ospedale dell’organizzazione tedesca era ormeggiata nel porto di Palermo dopo aver sbarcato 415 migranti nel porto siciliano di Pozzallo e osservato un periodo di quarantena imposto dalle autorità sanitarie.
“Un salvataggio sicuro”
In una dichiarazione inviata sabato all’Agence France-Presse (AFP), la ONG tedesca ha denunciato la decisione delle autorità italiane contro la loro nave di salvataggio, la Occhio di mare 4 : “Come per altre navi di soccorso civile, ora vengono invocate le stesse ragioni tecniche per porre fine alle missioni del Occhio di mare 4 “.
“L’argomento è ancora che le navi di soccorso tedesche salvano abitualmente troppe persone dall’annegamento e sono certificate in modo errato per questo scopo umanitario”, ha denunciato il presidente di Sea-Eye, Gorden Isler, citato nel comunicato. “Il nostro capitano ha adempiuto al suo dovere di soccorso in mare in maniera esemplare. Ha assistito alle emergenze in mare e ha effettuato un salvataggio in sicurezza. Stati dell’UE [Union européenne] può essere ispirato da esso”, ha aggiunto Isler.
Questa è stata la prima missione del Occhio di mare 4, che a metà aprile aveva lasciato il cantiere di Rostock (Germania settentrionale) per dirigersi verso il Mediterraneo.
L’Italia è uno dei principali punti di ingresso in Europa per i migranti dal Nord Africa, principalmente dalla Tunisia e dalla Libia, da dove le partenze sono nettamente superiori rispetto agli anni precedenti. Secondo il ministero dell’Interno italiano, da gennaio sono arrivate sulle coste italiane circa 15mila persone, quasi tre volte di più rispetto allo stesso periodo del 2020.
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