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Dei cinquantacinque siti italiani elencati come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, cinque provengono dal patrimonio naturale.
Pubblicazione 21 set 2021, 14:00 CEST
In Italia, la drammatica bellezza delle Dolomiti è aggravata dall’Alpe de Siusi, l’alpeggio più alto d’Europa. In primavera, i sentieri escursionistici ti porteranno accanto a stambecchi, camosci e quasi 800 specie di piante che coprono ogni centimetro quadrato del paesaggio.
Fotografia di Oleg Rest, National Geographic Your Shot
Un giro in gondola sui canali di Venezia, combattimenti di gladiatori al Colosseo a Roma o magari pizza napoletana. Queste sono le prime idee che ci vengono quando pensiamo all’Italia. Un immenso patrimonio culturale che può relegare in secondo piano i tesori della natura offerti dal paese a forma di stivale.
LE FOTO DELLE DOLOMITI DELLE ALPI ITALIANE
Diciotto vette oltre i 3.000 metri. Ecco perchè la catena montuosa delle Dolomiti è famoso in tutto il mondo. Ma è soprattutto la sua geomorfologia con le sue tante ripide scogliere di colori chiari che richiamano una volta lì. Questa tonalità biancastra è dovuta alla sua roccia, dolomite, che può assumere tonalità rossastre quando vi splende il sole. Il sito copre 141.903 ettari ed è stato classificato nel 2009 come patrimonio mondiale dell’UNESCO.
ETNA, IL VULCANO SICILIANO
È il vulcano attivo più alto d’Europa. L’Etna, che sorge a 3.300 metri ad est della Sicilia, è diventato famoso per la sua regolare attività da oltre 500.000 anni. Le sue numerose eruzioni provenienti da 4 grandi crateri alla sommità del vulcano fanno dell’Etna un terreno privilegiato per lo studio della vulcanologia e della geologia. La sua formazione deriverebbe in particolare dall’incontro tra la placca terrestre eurasiatica e quella africana. In alto la vista è nitida per osservare la baia di Taormina. Un ambiente che le ha conferito il suo posto nel patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 2013.
Catania e il vulcano Etna, che sorge a 3.300 metri ad est della Sicilia.
Fotografia di Alberto Masnovo, istock via getty images
L’ARCIPELAGO VULCANICO DELLE ISOLE EOLIE
L’arcipelago delle Isole Eolie a un’ora di navigazione a nord della Sicilia si trova nel Mar Tirreno. Composto da 7 isole abitate: Lipari la “capitale”, Alicudi, Filicudi, Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano, tutte di natura vulcanica. L’arcipelago, infatti, è la parte emersa un arco vulcanico sottomarino di 200 km. Quattro delle sette isole hanno ancora attività vulcanica, Stromboli è uno dei vulcani più attivi d’Europa. Molti resti archeologici, soprattutto dopo la colonizzazione greca intorno al 580 aC, sono stati preservati dalla lava raffreddata. Oggi l’arcipelago offre ancora un fertile campo di studi per la vulcanologia. Per tutte queste ricchezze, le Isole Eolie sono elencate dal 2000 aun sito del patrimonio mondiale dell’Unesco
Quattro delle sette Isole Eolie hanno ancora attività vulcanica, con lo Stromboli visibile qui che è uno dei vulcani più attivi d’Europa.
Fotografia di luiginifosi, istock via getty images
FORESTE PRIMARIE E ANTICHE DI FAGGIO ITALIANO
I boschi di faggio si estendono in 12 paesi europei, in particolare in Romania e Ucraina, dove sono comparsi. Una delle ricchezze del faggio è la sua capacità di adattarsi alle diverse condizioni fisiche e climatiche. Si trova quindi nelle foreste primarie dell’Umbra sulla costa adriatica d’Italia o in Abruzzo a est di Roma. Le foreste primarie svolgono un ruolo importante nella conservazione di un’ampia varietà di flora e fauna perché per definizione non sono mai state distrutte o sfruttate dall’uomo. Dal 2007 sono stati inseriti nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Riserva Naturale Foresta Umbra.
Fotografia di H3l7ic, Wikimedia Commons
MONTE SAN GIORGIO, UN PARADISO PER I PALEONTOLOGISTI
Immagina una laguna con acqua turchese come puoi vedere alle Bahamas. Era questo paesaggio che era presente nel sud della Svizzera nel Canton Ticino, 245 milioni di anni fa durante il Triassico. Ora è una montagna a 1100 metri sul livello del mare che si è innalzata. Per la sua incredibile ricchezza fossilifero di vita marina preistorica, la montagna è stata classificata nel 2003 come patrimonio mondiale dell’UNESCO. I due paesi di confine, Italia e Svizzera, condividono la sua protezione e i ricercatori hanno scoperto più di 20.000 fossili, dai rettili alle piante.
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