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Italia: proteste e minacce vaccini

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Da oggi entra in vigore il permesso di vaccinazione verde per l’ingresso degli italiani nei trasporti. Le reazioni alle vaccinazioni hanno raggiunto il picco.

In Italia, da oggi, è necessario il passaporto verde impollinato per poter prendere treni intercity, aerei, navi e autobus. Allo stesso tempo, è necessario un certificato di vaccinazione per i dipendenti di scuole e università, nonché per gli studenti delle istituzioni universitarie. Chi non lo fa, deve frequentare le lezioni a distanza.

Negli ultimi giorni, però, sono aumentate le reazioni negative: in poco tempo è iniziata la mobilitazione dei vaccinatori e di chi dubita dell’utilità del Corridoio Verde in 54 stazioni ferroviarie del Paese. Il loro obiettivo è tagliare i treni, perché considerano violati i loro diritti fondamentali. Il ministero dell’Interno italiano ha annunciato che la sicurezza è stata rafforzata in tutte le stazioni e che ai manifestanti non è permesso interrompere i trasporti.

Minacce Internet a medici e giornalisti, ma anche al Dipartimento di Stato

Il lavoro sui vaccini è particolarmente preoccupante in Italia. Nei giorni scorsi tre giornalisti, lo specialista in malattie infettive e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sono stati minacciati online. Allo stesso tempo, secondo la stampa italiana, molti nemici della carta verde si scambierebbero – sempre online – numeri di telefono e indirizzi di medici, politici e giornalisti, con l’obiettivo di intimidirli e molestarli.

“Non tollereremo minacce e incitamento a delinquere, nemmeno via Internet”, ha affermato il ministro dell’Interno Draghi Luciana Lamorgi.

Tuttavia, sin dalle prime ore del mattino, è notevolmente aumentata la presenza di agenti di polizia e carabinieri (in divisa, ma anche in abiti civili) nelle più grandi stazioni ferroviarie del Paese. Ad oggi il 64% degli italiani è stato completamente vaccinato. La quota degli insegnanti arriva fino al 90%, mentre nell’area metropolitana di Roma inizia la vaccinazione nelle piscine, nelle palestre e nei centri sportivi in ​​genere. Tuttavia, la “forte minoranza” dei vaccinatori probabilmente non aveva intenzione di abbassare i toni.

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“C’è una sola soluzione, non ci sono alternative: bisogna vaccinarsi, altrimenti rischiamo altri 30mila morti entro fine anno”, ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Celeri.

Theodoros Andreas Sigilakis, Roma


fonte: onda tedesca

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