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“Applicazione della Biosostenibilità ai Settori Agroalimentari e all’Ambiente”: Esperienza e Cooperazione tra Tunisia e Italia

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Sostenibilità vitale dei sistemi produttivi, recupero dei rifiuti ed efficienza energetica sono i settori su cui si è concentrata negli ultimi decenni la ricerca di soluzioni innovative.

Questi temi saranno già affrontati durante il workshop “Applicare la biosostenibilità ai settori agroalimentari e all’ambiente. Esperienza e cooperazione tra Tunisia e Italia”, prodotto da ICE in Tunisia, in collaborazione con l’Ambasciata italiana, e programmato per il 25 maggio 2022 allo Sheraton Hotel di Tunisi.

L’evento è dedicato alle imprese italiane che intendono avviare un processo di cooperazione commerciale, industriale e tecnologica con le controparti tunisine del settore pubblico e privato dei settori interessati. Saranno in tutto sette i partecipanti, tra aziende e organizzazioni, specializzate nel riciclo e nel trattamento dei rifiuti e nella bioconservazione sostenibile dei prodotti agroalimentari e degli ecosistemi.

La conferenza inaugurale sarà aperta dall’Ambasciatore d’Italia, Lorenzo Vanara. Seguirà l’intervento del Direttore dell’Agenzia ICE di Tunisi, Donatella Iarici, che chiarirà gli obiettivi dell’iniziativa finalizzata allo sviluppo di progetti comuni nell’ambito della bioeconomia.

Il viso È composto da rappresentanti delle istituzioni tunisine e italiane, tra cui la Sig.ra Samia Moamer, Direttore Generale dell’Agricoltura Biologica presso il Ministero dell’Agricoltura, il Sig. Badreddine Lasmar, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (ANGED) e il Sig. Andrea Senatori , Direttore. Da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).

Inoltre, interventi dedicati alla ricerca scientifica, con i contributi del Technopole de Borj Cédria (CBBC), del conglomerato italiano AGRIFOOD, ANPR – (Agenzia Nazionale per la Promozione della Ricerca) oltre a testimonianze di aziende dei due Paesi che sviluppano soluzioni basate sulla circolare processo produttivo e l’utilizzo di materie prime secondarie. Tra queste startup italiane Agree Net, che sta lavorando a un brevetto per un rivestimento edibile per frutta e verdura in grado di allungarne la shelf life, c’è IMEN ROB SA di Kebili, che detiene un brevetto per convertire le aziende di datteri in nuove. Prodotti, e infine l’azienda italiana TRITOR la ​​cui tecnologia riguarda la produzione di combustibili solidi dai rifiuti, con l’obiettivo di “zero rifiuti in discarica”.

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Italia e Tunisia possono attivare una cooperazione congiunta, soprattutto a livello di imprese che intendono lavorare per un sistema produttivo circolare ed efficiente. Le sette piccole e medie imprese italiane che abbiamo scelto Lo annuncia il direttore dell’Agenzia spaziale internazionale in Tunisia “Saranno in grado di rappresentare questo esempio di cooperazione se riusciranno ad intercettare i partner tunisini. Contiamo molto sul successo dell’evento attraverso gli incontri B2B che si svolgeranno dopo la conferenza”.

Da un punto di vista economico, la bioeconomia rappresenta un contrasto fondamentale all’economia circolare, in quanto alimenta il “ciclo biologico” ovvero il recupero di energia dai rifiuti organici dei processi produttivi e/o rifiuti, con un impatto duraturo sull’agricoltura e anche sull’ambiente.

In questo senso è significativo il dato dell’Italia al 2020, diffuso da EUROSTAT, sull’utilizzo delle materie prime. Ciò è stato effettuato sulla base di questi due indicatori seguenti: consumo di materie prime e produttività delle risorse. Sembra che l’Italia abbia registrato il DCM” Consumo di materiali locali »leggi virtuosa rispetto alla media europea che, in termini di produttività delle risorse, è terza in Europa, dopo Lussemburgo e Paesi Bassi, ma è favorita da un’economia dipendente principalmente dai servizi e dalla finanza. Quest’ultimo indicatore misura il rapporto tra le dimensioni dell’economia di un Paese (PIL) e l’uso delle risorse naturali. A questi risultati si aggiungono i dati pubblicati dal CEN (Circular Economy Network) nel 2022, che colloca l’Italia al primo posto tra i principali paesi dell’UE per il riciclaggio dei rifiuti con un tasso del 68%, il più alto d’Europa.

In questo contesto, gli investimenti in ricerca e sviluppo diventano strategici, così come la cooperazione internazionale. Questo spiega la presenza di due referenze dal mondo tecnologico in questa officina; Presenza funzionale nello sviluppo dei sistemi economici più innovativi e competitivi.

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Fonte: comunicato stampa




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