I polpi sono particolarmente intelligenti. Ma lo studio del loro cervello ha appena rivelato che hanno somiglianze con noi a livello molecolare nella loro funzione cerebrale.
come noi polpi Sperimenta le emozioni associate al dolore E la loro grande intelligenza è ampiamente riconosciuta nella ricerca scientifica. Ma le somiglianze con gli umani non finiscono qui: Opere pubblicate maggio 2022 Mostra punti in comune a livello molecolare, nel cervello. Il laboratorio italiano SISSA, che è originariamente, analizza questi risultati In un comunicato stampa del 24 giugno.
Gli autori hanno determinato che gli stessi identici trasposoni – elementi del DNA – sono attivi sia nel cervello umano che nel cervello di almeno due specie di polpo (polpo comuneE il polpo bimaculoides).
I trasposoni sono talvolta chiamati “geni che saltano” perché sono in movimento: sono elementi trasponibili che possono cambiare posizione all’interno del genoma di una cellula, replicarsi e persino causare o invertire mutazioni. La loro scoperta ha fatto vincere al biologo pionieristico il Premio Nobel Barbara McClintockPerché la scoperta non è da meno: si stima che circa il 45% del genoma umano sia costituito da trasposoni.
Evoluzione convergente in due specie distinte
Tra le trasposizioni di base troviamo la cosiddetta LINEA – per Elementi nucleari a lunga dispersione. ” Molti scienziati ritengono che le LINE siano legate ad abilità cognitive come l’apprendimento e la memoria: sono particolarmente attive nell’ippocampo, la struttura più importante del nostro cervello per il controllo neurale dell’apprendimento. ”, spiegano gli autori sul sito del Laboratorio SISSA.
Ed è proprio questo trasposone, LINE, che si trova nei polpi, in forma attiva. ” Sono letteralmente saltato giù dalla sedia quando ho visto, al microscopio, un’indicazione molto forte dell’attività di questo elemento nel lobo cefalico, la struttura del cervello che, in un polpo, è la sede dell’apprendimento e delle capacità cognitive, proprio come l’ippocampo negli esseri umani dice la zoologa Giovanna Ponti.
Questa scoperta è sorprendente perché gli esseri umani sono mammiferi e i polpi sono cefalopodi – e quindi invertebrati. Questo sembra essere un esempio di evoluzione convergente nella selezione naturale: due specie sono geneticamente distanti, eppure lo stesso processo molecolare evolve indipendentemente in risposta a un’esigenza simile.
La pubblicazione chiarisce non solo le conoscenze su questo animale, ma anche i trasposoni, confermando che questi “geni che saltano” possono avere un’importante funzione nello sviluppo dell’intelligenza.
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