Lanfranco Cirillo, architetto italiano che ha acquisito la cittadinanza russa, è accusato di presunti reati fiscali. Mercoledì scorso, su ordinanza del GIP, il Giudice delle indagini preliminari, il corpo di Polizia Tributaria ha sequestrato i suoi beni, tra cui dipinti di grandi maestri.
Lanfranco Cirillo è oggetto di molteplici accuse finanziarie in Italia. A 63 anni, l’architetto del Palazzo di Putin in Russia, una lussuosa residenza situata sulla costa del Mar Nero a Gelendzhik, è accusato di reati fiscali: riciclaggio di denaro, contrabbando, reati fiscali, ecc. È anche accusato di residenza fittizia in Russia. Su ordine del Giudice delle indagini preliminari, la Guardia di Finanza, unità di polizia economica e finanziaria italiana, ha sequestrato mercoledì scorso i suoi beni a Brescia nel nord Italia: residenza, elicottero, contanti e capolavori, alcuni di Picasso, Cézanne e Kandinskij. Sequestrato l’equivalente di 141 milioni di euro.
Sospetti reati fiscali
L’architetto di nazionalità italiana progetta, tra l’altro, residenze in Russia per facoltosi uomini d’affari. Nonostante tutta la sua vita finanziaria e familiare sembri stabilita in Italia, l’uomo afferma di essere residente in Russia (paese di cui ha ottenuto la cittadinanza nel 2014). Lo conferma il suo avvocato. Il suo elicottero, immatricolato in Russia, non rispettava le norme doganali italiane lo scorso marzo, cosa che ha allertato gli inquirenti. Lanfranco è da allora sospettato di residenza fittizia all’estero ma anche di non aver pagato una fattura di 50 milioni di euro al fisco italiano. Presumibilmente ha anche riciclato denaro. La Guardia di Finanza ricorda che fino a quando Cirillo non sarà processato si presume innocente.
dipinti maestri
La Guardia di Finanza di Brescia ha sequestrato un bottino che ammonta a 141 milioni di euro. Questo include beni di lusso ma anche opere di grandi maestri dell’arte moderna e contemporanea come Picasso, Cézanne, Kandinsky, Giorgio de Chirico, Modigliani e Lucio Fontana. Questo sequestro è il culmine di una lunga indagine. La polizia aveva aperto un’indagine, ricorda il comunicato della Guardia di Finanza, quando sospettavano Lanfranco Cirillo di aver dimenticato di dichiarare il suo reddito tra il 2013 e il 2019. Oggi il suo legale dichiara che l’architetto non è in alcun modo colpevole di illecito nei confronti al Fisco italiano. Ricorda che questo sequestro è preventivo. A seconda del verdetto del caso, la proprietà potrebbe essergli restituita. In caso contrario, i dipinti torneranno nei musei nazionali italiani.
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