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Nessun accordo tra Italia e Svizzera e nessuna proroga

Data:

Economia / Città di Como

Venerdì 27 gennaio 2023

È stato confermato che l’accordo amichevole tra Italia e Svizzera da febbraio è scaduto. E ora abbiamo paura di influenzare il traffico

Appare ormai certo che il contratto di lavoro a distanza dei frontalieri non sarà rinnovato a partire da mercoledì 1 febbraio. Così come la Svizzera ha indicato, in momenti inaspettati, la disponibilità dell’Italia a non rinnovare l’accordo siglato durante la prima ondata di contagi, la stessa Unione ha annunciato di non aver ricevuto alcun segnale dalla vicina penisola di un possibile nuovo accordo. Si apre inevitabilmente un nuovo fronte legato alla “seconda fase” dell’accordo.

“Il 9 gennaio abbiamo inviato alle parti sociali svizzere una lettera alla Segreteria di Stato per l’Economia chiedendo un nuovo accordo amichevole con l’Italia sul lavoro a distanza per i lavoratori transfrontalieri, che scade alla fine di questo mese – ha commentato Andrea Puglia, trans – frontaliero – Comandante dell’Unione Oxt.- Nei giorni scorsi la Segreteria di Stato per le finanze ha dato una risposta ufficiale alla nostra richiesta di intervento diretto con l’Italia, in particolare senza precisare il calendario per un nuovo accordo con l’Italia.Da qui la novità .

In quanto parti sociali, abbiamo richiesto un incontro con il ministero svizzero competente. Ci vediamo nei prossimi giorni – conferma ancora Andrea Puglia -. L’obiettivo è quello di negoziare un nuovo accordo amichevole con l’Italia sul lavoro a distanza che risolva una volta per tutte il problema e liberi imprese e lavoratori – una priorità fondamentale – dal rischio di conseguenze fiscali negative. Se questo accordo amichevole viene concluso, verrà stabilito un certo numero di giorni durante i quali il lavoratore transfrontaliero può lavorare a distanza.

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Ora bisogna capire quale sarà la posizione delle aziende dalla metà della prossima settimana. Data la diversa natura degli impatti – anche sui trasporti – che avrà la fine del telelavoro, sarà certamente necessario che i due governi tornino al tavolo delle trattative.

Martedì verrà presentata al Senato l’agenda del deputato M5s Bruno Martone: «Necessaria una proroga per l’economia, l’ambiente e la qualità della vita».

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