Scritto da Michel de Moulinaire, Gilles Durand
IOLa crisi climatica sta accelerando e la questione della trasformazione si sta facendo strada nei media. Questi ultimi lo hanno capito bene ma non si sono risparmiati le critiche: poca presenza o, al contrario, troppo puritani. Allora com’è (buono) parlare di cambiamento climatico e delle sue conseguenze?
In Belgio, diversi accademici hanno invitato i media a “condurre al loro interno un pensiero radicale e globale sul modo in cui affrontano le questioni e le questioni relative al clima e alla biodiversità”. Un messaggio (in parte) sentito nelle redazioni ma anche nelle scuole di giornalismo, che si interroga sull’opportunità di adeguare i programmi dei corsi per dare spazio a più questioni climatiche e ambientali e alle sfide della transizione.
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