Guidati dal dottor Jason Roberts e Jamie Mumford del Laboratorio di microscopia elettronica e virologia ricostruttiva del Doherty Institute, gli studenti di MSc Biomedical Science dell’Università di Melbourne hanno recentemente intrapreso un viaggio di esplorazione scientifica che ha unito tecnologia, sanità pubblica e mondo accademico come mai prima d’ora.
Gli studenti si preparano a indossare le cuffie ed esplorare i virus nella realtà virtuale
Il dottor Jason Roberts del Royal Melbourne Hospital, capo del laboratorio di microscopia elettronica e virologia strutturale presso il Doherty Institute, ha mostrato agli studenti come un moderno virologo lavora nella realtà virtuale (VR), utilizzando campioni tratti dal suo lavoro pubblicato.
Indossando visori per la realtà virtuale, gli studenti sono stati immersi all’interno di una particella di un virus infettivo. Questa nuova esperienza di apprendimento all’avanguardia consente agli studenti di visualizzare le applicazioni del mondo reale della realtà virtuale utilizzate nei campi interdisciplinari della salute pubblica e della ricerca di base.
Il dottor Jason Roberts (a destra) insegna agli studenti come manipolare le strutture dei virus nella realtà virtuale.
Sotto la guida esperta del Dr. Roberts, gli studenti hanno approfondito il complesso mondo dei virus esaminando la struttura tridimensionale di un virus insetto. Virus dello streptococco del coleottero nero Nella realtà virtuale utilizzando ChimeraX, Software di visualizzazione molecolare di nuova generazione. Hanno imparato a navigare attraverso strutture 3D e manipolare diverse impostazioni di visualizzazione per ottenere una comprensione completa dell’anatomia virale. Inoltre, gli studenti sono stati addestrati ad allineare le immagini della microscopia elettronica criogenica con i modelli atomici, un aspetto importante della ricerca virale avanzata.
Gli studenti si sono divertiti a utilizzare la realtà virtuale per conoscere i virus.
Una volta che gli studenti hanno acquisito familiarità con la complessità del lavoro con i virus in un ambiente virtuale, hanno rivolto la loro attenzione a un campione di materiale cellulare infetto da Mpox fornito dal Dr. Roberts.[1]. Contrariamente ai tradizionali schermi 2D, la tecnologia VR ha permesso agli studenti di esplorare liberamente l’intera fetta di cellule infette e osservare le strutture distintive simili a manubri all’interno dei virioni Mpox, che fungono da segno distintivo diagnostico dell’infezione da virus del vaiolo.
Lo studente pensa alla fase successiva del workshop.
L’uso della realtà virtuale nell’argomento Difesa e malattia: tecnologie di frontiera Non solo ha fornito un’esperienza realistica e coinvolgente, ma ha anche fornito agli studenti una prospettiva unica sull’argomento. Andando oltre i limiti dei metodi di apprendimento tradizionali, questa avventura in realtà virtuale ha dato agli studenti un senso di libertà per esaminare le malattie infettive in modo più completo e interattivo, utilizzando le stesse tecniche che gli esperti del settore utilizzano ogni giorno.
NB: Questo articolo è stato estratto da articolo Originariamente pubblicato sul sito web della University of Melbourne School of Biomedical Sciences.
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