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L’Italia recupera 42 opere archeologiche saccheggiate, alcune delle quali hanno 2.500 anni

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Gli investigatori americani hanno restituito alle autorità italiane 42 opere archeologiche saccheggiate e vendute di contrabbando, nel corso di una cerimonia organizzata a New York, martedì 8 agosto.

Questi 42 pezzi eccezionali – alcuni dei quali hanno 2.500 anni – hanno un valore complessivo di 3,5 milioni di dollari (3,2 milioni di euro). “Continuiamo a riparare i danni causati da decenni di reti di contrabbando di antichità molto ben organizzate attraverso l’Italia”ha dato il benvenuto, in una dichiarazione, a Alvin Bragg, procuratore dello Stato di New York per il distretto di Manhattan.

Il signor Bragg lo ha chiarito “erano state restituite più di 200 opere” a Roma da quando ha assunto la carica di capo della Procura di Manhattan nel 2022. Il generale dei Carabinieri Vincenzo Molinese ha salutato “il grande successo dell’indagine grazie ad una collaborazione italo-americana”.

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Più di 1.000 oggetti sono stati restituiti in diciannove paesi

Tra le opere trovate e restituite c’è un vaso della regione italiana della Puglia, risalente al 335 a.C.. Era stato rubato da un luogo di sepoltura nell’Italia meridionale, prima di essere contrabbandato allo straniero da un trafficante d’arte italiano, Giacomo Medici, secondo la giustizia di New York.

Questo calice che serviva per mescolare acqua e vino era stato recuperato da a “il mercante d’arte britannico caduto, Robin Symes, che in seguito lo ripulì [la société de vente aux enchères] Sotheby’s a Londra ». L’opera è stata sequestrata nel mese di luglio a New York da un collezionista privato.

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Due dipinti su piastrelle di epoca etrusca del 440 a.C. furono saccheggiati nell’Italia centrale negli anni ’80 prima di finire a Robin Symes, che li vendette nel 1992 per 1,6 milioni di dollari alla coppia di collezionisti newyorkesi Shelby White e Leon Levy. Preoccupato per la provenienza delle opere, quest’ultimo le restituì nel 1999 a Symes, che le conservò a New York fino al marzo scorso.

Nella capitale culturale ed economica degli Stati Uniti, che ospita grandiosi musei, come il Metropolitan Museum of Art, e le ricchissime case d’asta Christie’s e Sotheby’s, la procura di Manhattan porta avanti dal 2017 una campagna di restituzione opere saccheggiate in giro per il mondo tra il 1970 e il 1990, introdotte clandestinamente in Europa e negli Stati Uniti e sequestrate da musei e collezioni private di New York.

Sotto l’egida del procuratore Bragg, più di 1.000 pezzi, per un valore di 185 milioni di dollari, sono stati restituiti a 19 paesi, tra cui Cambogia, Cina, India, Pakistan, Egitto, Iraq, Grecia, Turchia o Italia.

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Il mondo con l’AFP

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