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In Italia gli spettatori rifuggono letteralmente dai cinema. Come spiegare questo disincanto? Elementi di risposta.
A Roma (Italia), i cinema chiudono uno dopo l’altro, con un calo di presenze di quasi il 50% dal 2019. Il settore cinematografico italiano non si è ripreso dal lockdown. “Credo che in Italia non ci siano più i grandi registi che c’erano prima. Il cinema italiano non mi diverte più”, sostiene un passante. I rari cinema di quartiere rimasti aperti hanno dovuto reinventarsi. Uno di loro organizza oggi un convegno sul cinema. Un evento come questo frutta quanto una sessione intera, cosa che ormai difficilmente accade.
Il Covid ha colpito fortemente il settore
Gino Zagari, il proprietario del cinema Caravaggio, ha perso la metà dei suoi clienti in due anni. Ha sviluppato altre attività. “Non avrei mai pensato di dover affittare questo spazio per attività che non hanno alcun legame con il cinema”, ammette. Diversificare è ormai un obbligo. Secondo lui, le rigide misure sanitarie hanno scoraggiato il pubblico. L’epoca d’oro del cinema italiano, che riempiva le sale, è ormai lontana. I professionisti del settore stimano oggi la perdita economica in 100 milioni di euro.
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