La sonda spaziale, lanciata sette anni fa, è atterrata domenica nel deserto del Gran Lago Salato, negli Stati Uniti. Gli scienziati si aspettano di essere in grado di analizzare campioni di asteroidi prelevati nel corso di diversi anni, il che potrebbe aiutarci a saperne di più sulle origini del nostro sistema planetario.
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Sette anni dopo il suo lancio, la sonda spaziale Osiris-Rex ritorna sulla Terra. A bordo della capsula, che atterrerà domenica 24 settembre nel deserto del Grande Lago Salato nello Utah (Stati Uniti), la polvere derivante dall’asteroide Bennu, catturato dal robot, potrà far luce sull’origine della nostra sistema planetario. Antonella Barucci, astrofisica planetaria dell’Osservatorio di Parigi specializzata nell’esplorazione del sistema solare, ci spiega le sfide di questa missione che è stata coinvolta nelle indagini.
franceinfo: Cosa cercava nello spazio la missione OSIRIS-REx?
Antonella Barucci : La sonda spaziale Osiris-Rex è stata lanciata nel settembre 2016 verso l’asteroide Bennu, che orbita attorno al Sole. Ritorna sulla Terra dopo un viaggio di due anni, carico di “materiale primitivo” prelevato dall’asteroide da un robot, tra il 2018 e il 2021. Concretamente, questa materia era presente prima della formazione del nostro sistema solare e probabilmente sarebbe stata eliminata. Luce sulle origini del nostro sistema planetario. L’obiettivo era prenderne 60 grammi e penso che alla fine ne avremo abbastanza.
Su cosa si concentrerà la tua attività adesso?
Un’importante area di ricerca si concentrerà sui composti organici dell’asteroide, ovvero gli elementi contenenti carbonio che compongono la vita come la conosciamo. Questi minuscoli granelli esistono da più di 4,5 miliardi di anni e testimoniano la formazione del nostro sistema solare. Il loro studio consentirà di datarlo con maggiore precisione e di comprendere meglio i materiali che ne compongono l’origine.
Cercheremo anche informazioni sugli ambienti interstellari (la materia che riempie lo spazio interstellare in una galassia), sulla nebulosa protosolare (la nube che ha dato vita al nostro sistema solare), sugli asteroidi e sulla formazione del nostro pianeta. …La posta in gioco è comprendere l’origine della vita.
Questo significa che presto risolveremo il mistero dell’origine della vita?
Non così in fretta! Tutto questo lavoro richiede molto tempo. Personalmente lavoro a questa missione dal 2009… e la NASA ne comunicherà gradualmente i progressi nei prossimi anni. Questa è la prima volta che l’agenzia spaziale americana effettua una simile raccolta di materie prime. La Japan Aerospace Exploration Agency, JAXA, ha già condotto un campionamento simile su altri due asteroidi, Itokawa e Ryugu. Il nostro lavoro è complementare: è un nuovo pezzo del puzzle che ci permette di svelare il mistero delle origini della vita.
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