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Giovanni Malago esprime la sua frustrazione – Sport e Società

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Protagonista nella candidatura e nella preparazione dei Giochi invernali di Milano-Cortina 2026, Giovanni Malago prende pubblicamente di mira Società di infrastrutture Milano Cortina 2026 SpA (SIMICO) riguardante il problema del bob, dello slittino e della pista strutturale il cui punto di atterraggio resta irrisolto.

Giovanni Malago, Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), Presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi Invernali Milano-Cortina 2026 e Membro del Comitato Olimpico Internazionale, giovedì 26 ottobre 2023 a Roma, Italia (Credits – Roberto Di Tondo/CONI)

FDi fronte al perdurare di una situazione di confusione riguardo all’ubicazione del sito che tra meno di tre anni ospiterà le gare di bob, slittino e skeleton dei Giochi invernali del 2026, il presidente del Comitato organizzatore, che è anche membro del Comitato Olimpico Internazionale (Lo ha deciso il CIO) e il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) salgono al comando.

La persona che è sempre stata Difensore forte dell’opzione per quanto riguarda la posizione di Cortina d’Ampezzo – la nazione ospitante dei Giochi Olimpici del 1956 – aveva già pronunciato un discorso storico a margine della 141a sessione della Fondazione Olimpica tenutasi all’inizio di questo mese a Bombay (India).

Durante il suo intervento… Giovanni Malago ha poi proposto di abbandonare la preselezione, dopo il fallimento del bando di gara condotto all’inizio dell’estate 2023 su iniziativa di SMICO.È l’organismo responsabile della supervisione della creazione e del flusso di lavoro dell’infrastruttura necessaria per i giochi.

come ha detto:

Il governo ci ha detto solo due giorni fa che dobbiamo trovare una soluzione migliore e più sostenibile, utilizzando le attrezzature esistenti ed efficienti.

Di conseguenza, Milano-Cortina 2026 dovrà specificare un’altra sede fuori dall’Italia.

Stiamo già esplorando tutte le possibili soluzioni e alternative con il CIO e le Federazioni Internazionali, prima di sottoporre la selezione al nostro Consiglio Direttivo per l’approvazione finale. A questo proposito, è importante sottolineare che tale decisione avrà un impatto sul processo e avrà conseguenze sul budget del comitato organizzatore.

FinalmenteLa partenza oltre il confine transalpino sembra ormai essere l’ultima risorsa. Gli organizzatori e le autorità pubbliche hanno preferito studiare l’opzione nazionale.

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Anche Cortina d’Ampezzo potrebbe tornare in gara, a patto di ridurre sensibilmente l’entità del progetto stimato in 85 milioni di euro, ma il conto potrebbe facilmente superare i 100 milioni.

A meno di tre anni dall’apertura dei Giochi potrebbe rendersi necessario anche un altro sito già esistente, che richiede meno lavori e costa 34 milioni di euro: quello di Sezana, che ospitò le gare sopra citate durante i Giochi di Torino 2006.

Ma mentre le discussioni proseguiranno alla fine di ottobre e parte di novembre 2023 per decidere e formalizzare la nuova sede in consultazione con il CIO e le federazioni internazionali interessate, Giovanni Malago ha mostrato oggi una certa frustrazione per la situazione.

Usufruire della riunione del Consiglio Nazionale del CONI, e capo L’Italia ha preso di mira SIMICO senza nominare quest’ultimo, secondo i commenti riportati “RaiNotizie”.

Come ha spiegato Giovanni Malago giovedì 26 ottobre 2023:

Milano Cortina? Stiamo organizzando questo evento. Non costruiamo imprese. Esiste una società creata e fondata per svolgere l’attività principale e sinergica del gioco.

Il mondo dello sport è spettatore interessato e vittima di questa situazione.

“Siamo spiacenti, non possiamo più costruire le strutture e il tracciato perché la gara non è andata a buon fine”, ci ha detto uno di loro, 4 anni, 3 mesi e 23 giorni dopo l’assegnazione dei giochi. È la verità. Quando ci è stato detto questo? Mancano ventiquattr’ore alla sessione del Cio, ma andremo al nocciolo della questione.

Con chiara determinazione, Giovanni Malago sta senza dubbio cercando di riaffermare la sua autorevolezza, anche alla luce delle sfide che attendono i preparativi per le Olimpiadi del 2026. Le sfide principali riguardano la logistica, il rispetto dei programmi e il controllo dei costi.

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Molte sfide e incertezze che hanno portato Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha ripreso il controllo negli ultimi mesisoprattutto tramite contratto regolare Incontri al vertice tra le varie parti legate al progetto Olimpico e Paralimpico.

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