Lo riferisce il rispettato virologo Giorgio Palu, professore di microbiologia e virologia all’Università di Padova, in un’intervista al quotidiano milanese “Corriere della Sera” (edizione di sabato).
Il fattore decisivo è il numero di pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva. “Questo è il dato che testimonia la pericolosità della situazione. Questo virus ha una letalità relativamente bassa, può uccidere, ma non è la peste”, ha dichiarato il virologo.
Dopo che il numero di nuove infezioni è diminuito drasticamente nel mese di luglio grazie alle alte temperature estive e alla luce solare intensa, il numero di nuove infezioni è nuovamente aumentato al ritorno dalle vacanze e all’inizio della scuola. “Il problema non è la scuola in sé, ma il trasporto pubblico, che trasporta otto milioni di alunni. Tuttavia, le scuole devono rimanere aperte”, ha detto l’esperto.
“Sono contro un nuovo blocco”
Palu si è espresso contro un blocco nazionale, come quello imposto in Italia a marzo e aprile. “Come cittadino, sono contrario a un nuovo blocco perché sarebbe un suicidio per la nostra economia. In quanto scienziato, sono contrario perché influenzerebbe l’istruzione dei nostri giovani, che sono il nostro futuro. Sono anche, come medico, contro un blocco perché con un divieto di uscita, le persone che soffrono di altre malattie come il cancro non avranno accesso alle cure. Covid-19 è associato a un basso tasso di mortalità. Dobbiamo porre fine a questa isteria “, ha detto Palu.
Contro un nuovo blocco si è anche parlato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (CSS), Franco Locatelli, la cui istituzione consiglia al governo di far fronte all’epidemia di coronavirus. Il numero di pazienti nelle unità di terapia intensiva è molto inferiore la scorsa primavera. Un divieto della vita notturna a livello nazionale aumenterebbe la pressione sul settore della ristorazione, già in grave crisi. “Una serrata avrebbe conseguenze sociali ed economiche insopportabili per il Paese”, ha avvertito Locatelli in un’intervista al quotidiano “Il Fatto” (numero di sabato).
In considerazione del forte aumento del numero di nuovi contagi in Italia, il governo di Roma sta esaminando nuove misure restrittive nella lotta alla pandemia di coronavirus. Non si può escludere un coprifuoco notturno dalle 21:00, come riportato dai media italiani. Il numero di persone che utilizzano i trasporti pubblici deve ancora essere ridotto.