L'esplosione di martedì 9 aprile in una centrale idroelettrica nel nord Italia ha ucciso sette persone, secondo il rapporto finale diffuso venerdì dai vigili del fuoco. Quest'ultimo questa mattina ha recuperato il corpo di un'altra persona scomparsa.
L'impianto è gestito da Enel Green Power, l'unità di produzione di energia rinnovabile del grande conglomerato italiano Enel, che ha immediatamente istituito un fondo di 2 milioni di euro per le vittime e i loro cari.
La società ha spiegato in un comunicato all'Agence France-Presse che un incendio ha colpito uno dei due gruppi della centrale elettrica situata nella località chiamata Brgy, ma l'origine del disastro è ancora sconosciuta. “Dopo le indagini, si è constatato che il bacino della diga della fabbrica non è stato danneggiato ed è sicuro.”“La produzione è stata interrotta, ma l’offerta locale o nazionale non è stata influenzata”, ha affermato il gruppo.
È in corso un'indagine per esaminare la catena dei subappaltatori
Subordinare “Migliora l'efficienza” Secondo Enel Green Power l'impianto era in funzione al momento dell'esplosione. Non c’era nessun problema di sicurezza, era un intervento programmato da settembre 2022 (…) Per aggiornamenti tecnici »Lo ha spiegato giovedì l'amministratore delegato della società, Salvatore Bernabei, citato dal quotidiano italiano “Il Quotidiano”. Corriere della Sera. Questo lavoro è stato affidato a tre aziende specializzate: Siemens, ABB e Voith.
Il procuratore Giuseppe Amato ha spiegato alla stampa locale che l'indagine è condotta dalla Procura di Bologna, che esaminerà in particolare la filiera dei subappaltatori.
Alla fine del 2021 l’Italia contava 4.646 centrali idroelettriche, situate principalmente nel nord del Paese. Le centrali idroelettriche, con una produzione di 45,39 terawattora, rappresentano oltre il 14% del consumo nazionale e il 39% della produzione da fonti rinnovabili.