Continua la crisi politica in Italia dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 26 gennaio. Per affrontarlo, il presidente italiano Sergio Mattarella ha convocato mercoledì l’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi per un incontro, ha annunciato il suo portavoce martedì (2 febbraio).
Questa convocazione è arrivata subito dopo l’annuncio che le consultazioni per il rinnovo della coalizione uscente guidata da Conte, composta dal Partito Democratico (centrosinistra), dal Movimento 5 Stelle (anti-sistema) e dal piccolo partito Italia Viva di Matteo Renzi, aveva fallito. “Non ho notato una disponibilità unanime a far nascere la maggioranza” di governo, ha dichiarato il presidente della Camera, Roberto Fico, dopo un’intervista a Sergio Mattarella, che gli aveva chiesto di valutare la fattibilità di un simile scenario.
Mario Draghi, accreditato di aver salvato la zona euro nel 2012 nel pieno della crisi del debito, è un uomo noto per la sua discrezione, serietà e determinazione. È laureato in economia e dottorato presso il Massachusetts Institute of Technology.
“In grado di far uscire l’Italia dalla crisi”
“Mario Draghi è una persona estremamente preparata e determinata”, ha commentato per Agence France-Presse Giuliano Noci, docente di strategia presso la Business School del Politecnico di Milano. “Sarebbe certamente in grado di far uscire l’Italia dalla crisi, con il sostegno del Paese e del Parlamento. “
Giuseppe Conte è stato costretto alle dimissioni martedì scorso, quasi due settimane dopo il ritiro dalla sua coalizione dell’ex capo del governo Matteo Renzi e del suo partito IV, indispensabile per avere una maggioranza parlamentare. I due pilastri della sua coalizione, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, hanno continuato a sostenerlo, ma senza Italia Viva non aveva una maggioranza sicura in Parlamento.
In attesa che il Presidente Mattarella decida sulla rotta da prendere, il Sig. Conte, che probabilmente non verrà rinnovato in vista degli annunci di martedì sera, continua a gestire l’attualità in mezzo alla pandemia, che ha ucciso più di 88.000 persone e riduce il prodotto interno lordo dell’8,9% nel 2020, secondo una stima ufficiale rilasciata martedì.
Per rilanciare l’economia martoriata, l’Italia conta su un piano di oltre 200 miliardi di euro finanziato dal piano di ripresa europeo deciso a luglio dall’Unione Europea, ma la crisi politica in atto mette in dubbio la capacità del Paese di attuarlo.
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