È un caso irrisolto dal 1983: il rapimento di una ragazza di 15 anni che viveva in Vaticano. Il Vaticano e poi la giustizia italiana decisero di riaprire le indagini.
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LA giustizia La giustizia italiana e quella vaticana stanno aprendo ciascuna un’inchiesta su questo caso, e questa sarà infatti la prima volta che ci sono documenti mestieri. Lrinasce la speranza nella famiglia di Emanuela Orlandi. Questa ragazza di 15 anni, che vive a Città del Vaticano con il padre, impiegato vaticano, la madre ei quattro fratelli, si reca il 22 giugno 1983 alla sua lezione di flauto vicino a Piazza Navona, a Roma. Lei non tornerà mai più. Fu Papa Giovanni Paolo II che, dieci giorni dopo tardi il 3 luglio lancia un appello durante l’Angelus e poi parla di rapimento.
Due anni prima, Giovanni Paolo II era stato vittima di un attentato. Un turco, Mehmet Ali Agca, era stato arrestato e condannato (poi graziato da Giovanni Paolo II). Ma secondo il magistrato Martella, era il KGB che lo era dietro il killer turco, perché l’elezione di un papa polacco contrario ai comunisti preoccupava il regime russo. Persino il Servizi I segreti francesi avevano avvertito di un possibile attacco al papa, e anche avvertito del possibile rapimento di cittadini vaticani. La giovane Emanuela Orlandi è stata rapita per raggiungere Papa Giovanni Paolo II? La giustizia non ha mai potuto dimostrarlo ma la pista sarà ancora da studiare.
Altra pista: la mafia ei soldi della banca vaticana
La banda della Magliana che allora imperversava a Roma è implicata da più fonti, avrebbe rapito la giovane su ordine del banchiere vaticano. Emanuela sarebbe poi stata utilizzata per dirimere un caso tra la banca e la banda. Anche la loggia massonico La P2 è coinvolta in quel momento, senza che giustizia possa mai ottenere Abbastanza di prove.
Di questa vicenda abbiamo raccontato di tutto e di più, fino alle orge organizzate in Vaticano con ragazzine. Emanuela si sarebbe trovata in una rete di pedofilia… Una certezza secondo gli inquirenti: alcuni sanno e non si sono parlati. C’è da sperare che siano ancora vivi 40 anni dopo!