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Abbandonato in Italia, questo quiberonnese ritrova sua sorella 60 anni dopo

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Abbandonato in Italia, questo quiberonnese ritrova sua sorella 60 anni dopo


“Il cerchio è completo”. La voce roca, la testa rasata, la divisa mimetica e i tatuaggi pieni di braccia, a 62 anni, il Quiberonnais Loïc Le Buhé non si è “mai sentito così bene”. Nato sotto X, ha conosciuto la sorella biologica, Valeria, appena quattro mesi fa.

La sua storia inizia nel 1961 a Sanremo, una piccola città costiera nel nord-ovest dell’Italia. Poco dopo la sua nascita, è stato ricoverato in un orfanotrofio a pochi chilometri di distanza.

L’adozione è “peggio della fortuna, è come vincere alla lotteria”

Loïc Le Buhé aveva appena 1 anno quando ha incontrato i suoi genitori. “È peggio della fortuna, è come vincere alla lotteria! Immagina, sei molto piccolo, forse ancora nella tua culla e noi veniamo a prenderti per portarti in Bretagna. Ero il re del petrolio! “, proclama il sessantenne schietto.

Sul suo scooter, Loïc Le Buhé ha incollato la foto dell'orfanotrofio dove è stato ricoverato dalla nascita nel 1961, a pochi chilometri da Sanremo, nell'Italia nord-occidentale.
Sullo scooter di Loïc Le Buhé, la foto dell’orfanotrofio dove è stato ricoverato dalla nascita nel 1961, a pochi chilometri da Sanremo, nel nord-ovest dell’Italia. (Il Telegramma/Marie Jicquello)

A pochi metri dal mare, nel villaggio di Kermorvan a Quiberon, racconta di aver vissuto “una giovinezza sensazionale”. Fino al giorno in cui muore suo padre, che gestisce una macelleria. Ha solo 21 anni. “Tutto è crollato come un castello di carte”. Il giovane bretone nutre sempre più dubbi sulle sue origini. Durante una cena, sua madre finisce per rovesciare i fagioli. “Gli ho chiesto di dirmi il segreto della mia infanzia. Lei ha risposto: “Siamo andati a prenderti”. Fine della storia, non ne saprà più.

Un cugino a Singapore e una sorella nel raggio di 200 km

Qualche mese fa, un musicista in pensione, Loïc, detto Bubu, suo nome d’arte, spinto dalla moglie, ha ordinato un kit per effettuare un test del DNA, vietato in Francia. “Prima mi trovano un cugino a Singapore”. Poi riceve una mail che non lo lascia indifferente. Una certa Valeria gli annuncia di essere sua sorella.

Abbandonati in Italia, Loïc Le Buhé, Quiberonnais e sua sorella Valeria Grasset, Challandaise, si sono ritrovati tre mesi fa, grazie a un test del DNA.
Abbandonati in Italia, Loïc Le Buhé, Quiberonnais e sua sorella Valeria Grasset, Challandaise, si sono ritrovati quattro mesi fa, grazie a un test del DNA. (Il Telegramma/Marie Jicquello)

” È stato pazzesco ! Apprendo che vive a Challans, in Vandea, a sole 2h30 di macchina da casa mia”, ricorda l’ex chitarrista. Iniziano una conversazione virtuale e poi si incontrano il 20 novembre, a casa sua. “Quando ha aperto la porta, mi ha detto: ‘Stiamo piangendo o stiamo ridendo? “, abbiamo deciso di ridere”. I fratelli e le sorelle hanno delle cose in comune: l’amore per la musica, una piccola ciocca di capelli biondi sul lato sinistro quando erano bambini… “È come se ci conoscessimo da sempre”, si meraviglia Loïc . Un sentimento condiviso dal più giovane: “60 anni senza fratello ed eccolo che arriva. È semplicemente fantastico”. Valeria andrà a trovarlo in primavera nella sua piccola casa a Quiberon per continuare “questa bella storia”.

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