Durante una conferenza stampa a Roma, il primo ministro italiano Mario Draghi ha espresso il suo disappunto per la posizione del presidente turco nei confronti della commissaria Ursula von der Leyen durante la sua recente visita ad Ankara. Ha parlato dell ‘”umiliazione” del capo della commissione, descrivendo con lui Erdogan come un dittatore: da una parte c’è bisogno di collaborazione, ma dall’altra bisogna esprimere le sue opinioni e disaccordi su di lui. Comportamenti specifici.
Per quanto riguarda la Grecia, invece, Mario Draghi è stato completamente positivo. Ha sottolineato che c’è una cooperazione spontanea nei consigli europei, poiché l’Italia può imparare molto nel campo del turismo – soprattutto in questo momento – e ha aggiunto che l’incontro che ha tenuto in Libia con Kyriakos Mitsotakis è stato benefico.
Un riferimento anche a Mussolini
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Tuttavia, il governo turco ha reagito con forza dopo la caratterizzazione di Erdogan. Chiede chiarimenti all’ambasciatore italiano ad Ankara, mentre il ministro degli Esteri Tsavusoglu ha confermato in un post online che Draghi era stato nominato ed era stato eletto Erdogan. Il secondo uomo dell’Akp, Numan Korthomo, ha preferito i rapporti storici e ha sottolineato che “non ci sono dittature in Turchia, ma l’Italia ha Mussolini”.
Molti commentatori a Roma ritengono che tutto ciò che si può fare ora sia aspettare che finisca questa tempesta politica. Draghi non è un politico, ed è chiaro che in questo caso ha espresso le sue opinioni senza alcuna liquidazione. Si prevede che il “processo di riavvicinamento de facto” con i turchi sarà guidato principalmente dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e forse dallo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Resta da vedere se questo conflitto politico verrà superato con il calcio d’inizio degli Europei di calcio, con la partita Italia-Turchia in programma l’11 giugno a Roma.
Theodorus Andridis Sigilakis, Roma