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Conclusione per i piccoli globi
Dopo la prima delle quattro staffette femminili di questa stagione, la Svezia guida la classifica generale della disciplina con 276 punti, davanti alla Francia con 270 e alla Germania con 260.
La Norvegia, con 235 punti, è quasi fuori gara. Pearson, Magnuson e le sorelle Oberg hanno tutti un piccolo vantaggio ma non hanno mostrato molte garanzie dai tempi di Apocalypse.
Allineati sabato, Lou Genmoneau, Chloe Chevalier, Caroline Colombo e Anaïs Chevalier-Bouchet dovranno superare gli atleti locali e sperare che uno o più paesi intervengano per conquistare il cristallo.
La Germania, con Hettich, Kippinger, Voigt e Hermann una squadra in buona forma, è destinata a sferrare un duro colpo per finire il prossimo anno. Ma questi tre Paesi dovranno fare i conti anche con Norvegia e Italia, altri due Paesi che possono vincere.
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C’è chiaramente molto meno brivido del piccolo mondo maschile con questa intoccabile Norvegia. Alla fine dell’anno, il paese leader si affiderà a un quartetto senza precedenti di Stromsheim, Suerum, Dale e Christiansen.
Novità assoluta anche per la squadra francese, senza scelta e con soli 4 atleti presenti, che schiereranno nell’ordine Lombardot, Guigonnat, Perrot e Claude.
Germania, meravigliosa nei suoi 20 km, ti affiderai a Reese, Kuhn, Norath e Dol. Questo per quanto riguarda le tre nazioni leader in questa staffetta.
Senza Samuelsson, la Svezia perderebbe quasi una divisione e giocherebbe sfavorita al fianco di Italia e Svizzera in una gara che le nazioni in grado di vincere sono così carenti.
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