Presidente della squadra di calcio dell’Aveyronnais de Toulouse, Cantou’lousain, per cinque anni, l’attaccante è stato selezionato per rappresentare la Francia ai prossimi Giochi Mondiali dello Sport, in Italia, dal 5 al 10 settembre.
Come migliaia di bambini, sognava di diventare un calciatore professionista. Come altri, idolatrava Zinedine Zidane e vibrava con Pedro Miguel Pauleta. Tra i più giovani, solo Antoine Griezmann trova simpatia ai suoi occhi, per la sua “visione di gioco”, i suoi guizzi “tra le linee” e i suoi “ganci corti”.
Sulla strada per i Mondiali
Classe 1989, Christophe Andrieu è uno di quelli che amano la bellezza del gioco e i valori che lo accompagnano, ma che lasciano da parte lo “sport business” e l’eccessiva “popolazione”. Quando guardiamo le sue grandi prestazioni in campo, preferisce parlare di collettivo. Eppure lo scorso dicembre fu proprio a lui che dicemmo “ti voglio nella mia squadra”. E non uno qualunque!
Da questo martedì, Christophe Andrieu difende la bandiera tricolore in Italia in occasione dei Giochi Mondiali del Comitato Sportivo Internazionale. Notato nelle fila del Cantou’lousain, di cui è stato presidente per cinque anni e dove ha gettato nel panico i marcatori, ha vinto la sua prima selezione per la nazionale. Va detto che durante l’ultima stagione, che ha incoronato la squadra dell’Aveyronnais de Toulouse, ha segnato 30 gol da solo… sui 90 segnati dal Cantou’lousain.
“Un omino con una maglia grande”
Dopo la telefonata del ct della Nazionale, ha oscillato tra sorpresa, felicità e pressione. Anche se significava esserlo, bisognava comunque fare bella figura per guadagnare tempo: lo scorso giugno, nella sua prima partita di prova, Christophe Andrieu ha segnato tre dei cinque gol che hanno permesso alla squadra francese di vincere contro la selezione di Val- de-Marna. “Ecco, è stato come un sogno”, ricorda con un sorriso. Ora, questa è la medaglia che sogna di vincere.
Ma quello che aspetta con più impazienza è soprattutto l’evento… e le cerimonie di apertura e chiusura, con la bandiera tricolore sulle spalle. “È una grande opportunità, da giocatore amatoriale, poter vivere grandi raduni internazionali. Saremo 5.000 atleti amatoriali, provenienti da tutto il mondo per cinque giorni, tutte le discipline combinate”, spiega l’attaccante. ) è una delle poche federazioni che lo consente.” Insegnante di educazione fisica e padre di due bambini piccoli, Christophe Andrieu attribuisce grande importanza a questa federazione, nata dai movimenti operai, di cui ha studiato la storia nei suoi studi. Storicamente legata allo sport cosiddetto “corporale”, la FSGT si è aperta sempre più ad associazioni come l’FC Cantou, a Parigi, e il suo fratello minore, l’FC Cantou’lousain.
Di tutte le maglie che ha indossato da quando aveva 6 anni, quella dei Giochi Mondiali è, inequivocabilmente, “la più grande”, tanto che il nativo del Tarn ha creato per lui una pagina Instagram intitolata “A small man in a big” maglia”. Per scherzo, ma non solo. “Ho accettato, su richiesta della FSGT, di fare il reporter per i Giochi Mondiali, dice. Aiuterò a scrivere le sintesi delle partite, a scrivere le interviste… E lo farò eco su questa pagina Instagram.” Niente sembra, per il momento, poterlo fermare.
Su Instagram: @unpetithommedansungrandmaillot e @cantoulousain
(1) Creata nel 1934, la FSGT nasce dalla fusione di due organizzazioni sportive operaie: la FST e la SGT. In linea con l’educazione popolare, promuove il coinvolgimento volontario della comunità e l’accesso alla pratica sportiva per quante più persone possibile.