Citroën assunse il controllo della Maserati nel 1968, con la ferma intenzione di sfruttare il know-how sportivo del marchio italiano. La SM, una coupé a trazione con un V6 da 170 CV progettata dall’azienda con il tridente, fu commercializzata appena due anni dopo per fare appello agli amanti del grande turismo. L’anno successivo, il carrozziere italiano Pietro Frua iniziò a progettare un’auto più sportiva da questa meccanica. Nacque così il prototipo Citroën SM Coupé Frua, che oggi compie 50 anni.
Se Citroën osasse un’auto sportiva pura…
Frua presentò la sua coupé al Salone di Ginevra del 1972. L’auto ha assunto il propulsore della SM, d’altra parte era basata su un telaio DS accorciato. Era quindi più piccolo della SM, soprattutto in termini di passo, garanzia di maggiore vivacità. La sua strumentazione è stata importata dalla SM e integrata in una plancia leggermente ridisegnata.
AVERE. Prototipi Citroën in foto (prima parte)
Una coupé troppo italiana per Citroën?
Lo stile esterno della coupé, invece, non aveva più molto di Citroën ed era perfettamente in linea con le sportive italiane firmate Ferrari/Dino, Bizzarrini, De Tomaso o…Maserati. E proprio, se il progetto non è proseguito con Citroën, fu rielaborata da Pietro Frua per dare vita alla Maserati Merak del 1972 che in particolare ha ripreso i montanti posteriori forati. L’influenza del prototipo Citroën può essere vista anche nella Maserati Khamsin del 1974.
Citroën si separa dalla Maserati nel 1975 ma, per caso, le due Case si ritrovano ora riunite all’interno del gruppo Stellantis, alle due estremità della sua offerta tariffaria.
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