I due artisti, che lavorano anche come insegnanti presso Ateliers d’Arts Plastiques – organizzazione affiliata alla fondazione – lo hanno imparato un po’ a proprie spese nelle ultime settimane, e ridono. Anche loro, come possiamo vedere dai fumetti appesi alle pareti, si sono sentiti in dovere di utilizzare la matematica in questo progetto.
“Non significava molto neanche per noi, ma alla fine, a un certo punto, ci siamo resi conto che per completare il contratto dovevamo misurare il muro in metri quadrati e poi ordinare i nostri barattoli di vernice.” scherzo, che è stato una specie di decollo”, spiega Ghislain Perron.
Per il resto, i due hanno incoraggiato la collaborazione degli insegnanti di matematica della scuola, per idee che permettessero di costruire un ponte tra diverse professioni. Così, sui tre murales del corridoio compaiono un parrucchiere, un meccanico, un astronauta, un saldatore e un architetto, ognuno dei quali deve tenere conto quotidianamente di proporzioni, calcoli e angoli a modo suo.
“Spesso sentiamo commenti da parte dei giovani: ‘Oh, a cosa mi serve la matematica?’ Quindi l’obiettivo era mostrare quanto sia utile la matematica nella vita”, sottolinea Ghislain Perron.
“C’è anche l’aspetto che vogliamo che i giovani sentano un senso di appartenenza ai loro edifici. Potrebbe non sembrare ovvio, ma fanno proprio un murale come questo e sono orgogliosi della loro scuola. Trovo cose come questa bene, non ce ne sono abbastanza”, aggiunge Yasmin Bougault, che dice che quest’arte urbana è meno effimera e più rispettata a scuola che ai festival, per esempio.
Anche Simon Boilly, professore di matematica che si trovava da quelle parti al momento dell’intervista a Le Quotidien, ha confermato le sue dichiarazioni. “Gli studenti li guardano con ammirazione quando sono davanti alla porta. Dà vita al corridoio.”
Lavorando insieme da 10 anni, sotto lo pseudonimo di Edgraph, i due insegnanti di belle arti hanno già diversi murales dietro la scatola. Possono essere visti in aziende come Voie Maltée, o anche in scuole come Le Séminaire, Laure Conan, L’Oasis e Dominique-Racine. E anche negli altri piani del Palazzetto Polivalente Arvida.
La visita prosegue quindi nell’aula della musica, dove gli studenti imparano anche il loro lavoro quotidiano. Sono due che si esercitano con i loro strumenti, mentre passa il giornale, e ne approfittano per interrogare il duo. “IDG, è destinato a Idegraf?” hanno risposto all’unisono Yasmin Boujoult e Ghislain Perron, apparentemente felici che il loro lavoro susciti curiosità.
Anche se non ci fosse alcuna firma in fondo al loro lavoro, probabilmente li riconosceremmo. Qui il colore è diverso dal beige dell’anno scorso e i personaggi sembrano usciti da un fumetto, ballando e suonando i loro strumenti musicali. Come una porta verso l’immaginazione unica degli artisti.
“Ho il conto”, ha detto Jasmine Bougault. Non sono il tipo che disegna Walt Disney. Realizzo insetti a quattro occhi e vermi mutanti. Sono un fan dei film di fantascienza e horror. »
I suoi vermi mutanti si possono trovare anche al piano terra, sulla grande parete della mensa in cui i due si sono trasferiti tre anni fa. Ogni giorno circa 1.400 studenti vedono il murale blu e oro, a tema artistico e sportivo.
L’anno prossimo un nuovo dipartimento della scuola potrebbe sostituire il beige con i colori Idegraf. Non resta che scoprire quale…