Dal nord al centro Italia sono in aumento i casi di canali irrigui deviati o di torrenti aspirati da pompe artigianali. In questione, contadini, industriali, ma anche privati che rifiutano di vedere la loro piscina evaporare troppo in fretta o il loro orto appassire.
“Li chiamo semplicemente ladri d’acqua.” Ismaele Ridolfi, presidente del consorzio irriguo Toscana Nord, non si arrabbia. Richiesto dal sito della regione Toscana Lucca in direttaspiega cosa “l’estate italiana più calda da 70 anni” inciviltà generata.
“Solo pochi giorni fa abbiamo trovato due valvole nella nostra rete completamente strappate. (…) Sono convinto che, raggiunto questo livello di volo, dobbiamo aumentare i controlli sulla nostra rete di irrigazione per essere sicuri che l’acqua faccia infatti raggiungere tutti i nostri soci agricoltori, perché a pagare il conto sono sempre quelli che sono più lontani dalla principale presa d’acqua”lui crede.
“Qualche furto d’acqua, ne abbiamo anche in Piemonte”, spiega dal canto suo Massimiliano Borgia, addetto alla comunicazione della Coldiretti – il primo sindacato agricolo italiano – del Piemonte. Un contadino del torinese, ad esempio, è stato colto in flagrante a luglio per aver deviato l’acqua da un canale di irrigazione a casa sua senza avere un permesso.
Più recentemente, all’inizio di agosto, a Nizza Monferrato, nell’astigiano, due contadini sono stati arrestati dai carabinieri. Grazie ad una pompa su ruote azionata da un motore a combustione interna in un punto del Belbo e per mezzo di un trattore in un altro punto dello stesso torrente, prelevavano l’acqua per rifornire le loro vigne e i loro campi di pomodori. Un prelievo abusivo che potrebbe costare loro caro, fino a 30 000 euro di multa.
“Quantificare il numero di furti di questo tipo non è facilespiega ancora Massimiliano. Ma se da luglio i carabinieri inviano regolari comunicati stampa a tutti i media chiedendo vigilanza e segnalando un’intensificazione dei controlli, significa che il fenomeno tende ad aumentare.
Il ritratto composito del ladro d’acqua redatto dai carabinieri non è esauriente. Richiesto dal quotidiano La Stampa, sanno che i ladri d’acqua possono essere agricoltori, ma non solo. Nei casi scoperti nelle ultime settimane, anche alcuni industriali non esitano a utilizzare i fiumi. Allo stesso modo, gli individui che a volte prendono l’acqua dai fiumi per innaffiare i loro orti o riempire le loro piscine.
“Nel caso degli agricoltoridettaglia una nota citata dal quotidiano torinese, è una risposta illegale che i trasgressori usano per calmare il panico e la paura di perdere i raccolti danneggiati dall’ondata di caldo. Ma non pensano che le loro azioni aggraveranno ulteriormente la crisi idrica minando il principio di solidarietà che dovrebbe governare l’uso dell’acqua. Così come contribuiscono a degradare ulteriormente un ecosistema fluviale e lacustre già particolarmente indebolito quest’estate..