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Coronavirus: folla nel centro di Torino. Torna lo shopping a Milano – Cronaca

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Coronavirus: folla nel centro di Torino.  Torna lo shopping a Milano – Cronaca

Il Piemonte va dalla zona rossa alla zona arancione e le strade di Torino sono affollate, con incontri reali. Ai negozi bastava aprire le persiane per vedere le vie del centro piene di gente e le lunghe file sui marciapiedi, senza rispettare la distanza. In via Lagrange molti clienti anche davanti ai bar per asporto come non è avvenuto nelle ultime settimane. “Per noi è ossigeno puro”, dicono i gestori di un negozio di abbigliamento in una traversa della centralissima via Roma. Molti commercianti hanno riaperto con sconti e promozioni che estendono il “Black Friday” e attirano clienti. “Approfitto anche degli sconti per lo shopping natalizio, non si sa mai che chiuderanno tutto” spiega una signora in coda per entrare in ‘Kasanova’. “Stamattina c’era gente già uscita prima dell’inaugurazione e nella prima mezz’ora abbiamo timbrato tante ricevute e riempito buste”, conferma ‘Zara’ di via Roma.

Milano e Lombardia sono ora nella zona arancione e tanti milanesi sono scesi in piazza il primo giorno di riapertura dei negozi per approfittare delle ultime offerte del Black Friday e iniziare a fare i regali di Natale. Non capita da settimane di vedere Corso Vittorio Emanuele, l’arteria pedonale che costeggia il Duomo e dove si trova anche la Rinascente, piena di gente che gira con borse e borsette.

Anche la Calabria esce dalla zona rossa delle massime restrizioni anti-Covid. Liguria e Sicilia, invece, stanno passando dall’arancio al giallo, sempre seguendo l’ordine del ministro della Salute Roberto Speranza, visti i dati di monitoraggio settimanale analizzati dalla sala di controllo.

COSA FORNISCONO LE TRE BANDE

Insomma, l’Italia cambia con un nuovo colore e con esso il grado di limitazione dei cittadini e delle attività economiche nei diversi territori. Restano rosse la Valle d’Aosta, la provincia autonoma di Bolzano, la Toscana, l’Abruzzo e la Campania; arancio Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Basilicata e Puglia; giallo Veneto, provincia autonoma di Trento, Lazio, Molise e Sardegna.

Le decisioni sono l’effetto di un indice di trasmissibilità virale (Rt) appena sopra la soglia di sicurezza di 1, ma con valori medi compresi tra 1 e 1,25 nella maggior parte delle regioni e province autonome (nella settimana dal 4 al 17 novembre, calcolata sui casi sintomatici).

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