Ella Palis, qui in azione allo Stade Michel-d’Ornano con la Francia, è arrivata alla Juventus Torino dal Bordeaux per dare nuovo slancio ad una carriera già impegnativa. ©Damien Deslandes
Durante le sue numerose avventure ormai da quasi dieci anni, dimentichiamo quasi che Norman Ella Palis ha festeggiato il suo 24esimo compleanno solo a marzo. Talento grezzo dell’AS Verson di cui rimane oggi orgoglioso standard, il tricolore internazionale ha appena iniziato quella che potrebbe essere un’esperienza immensa. Il 7 giugno ha firmato con la Juventus Torino, un peso massimo del calcio europeo che non ha bisogno di presentazioni. “Ciò che mi ha motivato a partire è stato semplicemente il progetto”ci confida raggiante. “C’è in particolare la Champions, la Coppa Italia e ovviamente il campionato. Qui c’è la possibilità di vincere titoli. E più semplicemente volevo vedere anche qualcos’altro, vedere come va qui, con i nostri vicini”. “. Dal suo arrivo, il centrocampista ha assaporato un altro calcio e nuovi metodi in cui i laboratori di palla la fanno da padrone e hanno la precedenza sul lavoro di terra. Apprezzabile, ovviamente.
Prima di stabilirsi a Torino, Ella Palis usciva da un’avventura triennale con i Girondins de Bordeaux, ormai in leggero calo. Nel “Big Boot”, la giovane si è ormai affiancata a big del calcio italiano come le azzurre Barbara Bonansea, Lisa Boattin e Sara Gama. Soprattutto, al suo seguito, arrivarono in Piemonte anche le francesi Maëlle Garbino, Lindsey Thomas ed Estelle Cascarino. “Non saprei dire chi ha firmato per primo, quello che è certo è che non sono venuto per quello, è una scelta personale”. La nativa di Verson intende integrarsi bene e imparare da tutti i suoi partner. Nella prima squadra del Torino convivono quasi sette nazionalità diverse e se l’inglese resta la lingua principale, il normanno ora prende lezioni settimanali di italiano.
“Abbiamo perso contro il Francoforte in Champions League ed è finita abbastanza velocemente. Siamo un po’ delusi“
Ella Palis
Sul piano sportivo gioca la francese, senza però essere un pezzo forte della squadra allenata dall’australiano Joe Montemurro. Anche in questo caso sarà naturalmente necessario un periodo di adattamento al nuovo ambiente e al nuovo calcio. “Sospettavo che non sarei stato titolare quando sono arrivato. Bisogna darsi un po’ di tempo e penso che questo valga per qualsiasi tipologia di giocatrice quando cambia club e campionato”. Vittoriose nelle cinque partite di Serie A, inclusa l’ultima trasferta contro la Fiorentina (J5. 2-1, 22 ottobre), le Bianconere, vicecampioni in carica, sono attualmente in testa. L’inizio di stagione è stato però segnato da una grande delusione. “Purtroppo abbiamo perso contro il Francoforte in Champions League ed è finita abbastanza rapidamente” si rammarica di Ella Palis. “Su questo punto siamo un po’ delusi. Ma ecco, abbiamo ancora parecchi obiettivi”.
La squadra francese nella testa, la Normandia nel cuore
In termini di obiettivi, se la normanna ha raggiunto un vero e proprio traguardo, approdando al suo primo club straniero e non ultimo, il pensiero va ancora alla squadra francese. Faceva infatti ancora parte della selezione a marzo prima dell’estromissione di Corinne Diacre e della nomina di Hervé Renard, che vanta 16 presenze con i Bleues. “Mi è dispiaciuto non essere convocato per il Mondiale, è pur sempre un Mondiale”non nascondono la neo-torinese. “Dopo mi dico che sono ancora giovane, che ho ancora una lunga carriera davanti a me”. Se tiene nel mirino la maglia tricolore, senza considerare che è ripartita completamente da zero approdando alla Juventus, Ella Palis pensa soprattutto a concentrarsi sulla sua vita da club. “La squadra francese resta il Santo Graal, ma non sono preoccupato. Innanzitutto so che bisogna prima fare buone prestazioni con la Juve, accumulare minutaggio, fiducia e poi si vedrà”.
“So che non mi dispiace regalare anche le scarpe. (…) Ai miei tempi, non necessariamente avevo quelli che volevo.”
Ella Palis
Se la sua storia è ormai scritta lontano da Caen e Verson dove è cresciuta, Ella Palis rimane comunque attenta a ciò che accade nella regione. Se oggi i suoi ritorni sono più rari, non esita, ad esempio, a fermarsi a Venoix per andare a trovare le ragazze di Malherbe se si presenta l’occasione. All’epoca, nel 2014, il calcio femminile in Normandia non le aveva offerto reali possibilità quando aspirava a crescere sportivamente e ha quindi scelto Guingamp per continuare il suo sviluppo. “All’epoca non esisteva lo Stade Malherbe. Potrebbe esserci stato Le Havre, ma la loro sezione era forse meno sviluppata di oggi”.
Ovviamente non ripeteremo la storia, e ovviamente non sapremo mai se Ella Palis avrebbe potuto indossare in Normandia una maglia diversa da quella di Verson. Eppure, quando torna a trovare la famiglia, soprattutto durante le vacanze, il piacere è sempre presente. E ora, anche il nativo di Brou-sur-Chantereine si sente investito in una vera missione con le giovani generazioni. Nel corso delle sue prestazioni, in particolare con la squadra francese, la Normandy ha l’ambizione di farlo “fare venire voglia ai più piccoli, o anche ai più piccoli, di giocare a calcio”. “Non deve andare persa, è importante. So che anche a me capita spesso di regalare scarpe o altro. Sono piccolezze molto stupide ma so che ai miei tempi non necessariamente avevo le scarpe Volevo.”. Generosa dentro e fuori dal campo, la madrina dell’AS Verson non ha perso l’affetto per la sua regione e conserva nella pelle il Calvados della sua infanzia. Alla Juventus non indossa il numero 14 per caso.
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— Juventus Women (@JuventusFCWomen) 22 ottobre 2023