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è necessaria la vigilanza – Il cacciatore francese

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Rilevato per la prima volta nel gennaio 2022 in Piemonte, ora è tutta l’Italia a risentirne. All’inizio di maggio è stato rilevato un caso a 55 km dal confine francese. Tutti i servizi francesi interessati vengono mobilitati ei cacciatori chiamati a segnalare il minimo caso sospetto.

Oggi è necessaria la vigilanza

Attualmente è imperativo rimanere molto vigili di fronte all’avanzata della malattia in Italia. La rete di sorveglianza è attiva e la vigilanza a un livello elevato.

Poiché la PSA uccide rapidamente i cinghiali quando arriva in una popolazione, il rilevamento dei cadaveri rimane la modalità di sorveglianza più efficace per rilevare l’arrivo di questo virus. Per questo tutti i cacciatori sono chiamati a segnalare al proprio FDC l’eventuale mortalità di cinghiale. Te lo ricordiamo prima viene rilevato l’arrivo della PSA, più rapida ed efficace sarà la gestione e il controllo di questa malattia. Le misure di biosicurezza devono essere rispettate da tutti i cacciatori che frequentano gli ambienti naturali in Italia. Sebbene la densità di popolazione di cinghiali sia bassa nella maggior parte dei comuni di confine, è consigliabile mantenerla sufficiente pressione venatoria che ci consentirà di proteggerci, il più a lungo possibile, dall’arrivo della PSA sul nostro territorio.

In Italia la malattia si sta gradualmente diffondendo su tutto il territorio. È comparso in Piemonte Liguria nel gennaio 2022, nel Lazio nel maggio 2022 e infine in Calabria e Campania nel maggio 2023. In Piemonte/Liguria, un primo caso di PSA in un cinghiale è stato rilevato il 5 gennaio 2022 nel comune di Ovada. Il caso si trovava vicino a un’autostrada (E25) ea meno di 100 km dal confine con la Francia. Da allora, molti casi sono stati rilevati a ovest di questo settore nonostante le numerose recinzioni messe in atto. In totale, dal 01 luglio 2022 al 14 maggio 2023, sono stati dichiarati 542 casi di cinghiali in Liguria e Piemonte. Dal 1ehm Gennaio 2023: sono stati rilevati 667 focolai nella fauna selvatica e 4 negli animali domestici. (fonte Piattaforma ESA). Il 1° maggio 2023 è stato rilevato un caso nel comune di Cairo Montenotte, in provincia di Savona. Questo caso rappresentava un’avanzata di diversi chilometri verso ovest, cioè una distanza dal confine francese ridotta a circa 55 km.

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Credito fotografico: Bollettini settimanali internazionali di Health Watch del 04/07/2023

Azioni realizzate nell’area di confine

Non appena sono comparsi i primi casi di PSA in Italia, nel gennaio 2022, sono stati istituiti diversi gruppi di lavoro su iniziativa del Ministero dell’Agricoltura sia per gli animali domestici che per quelli selvatici. In ogni dipartimento sono state nominate le unità di crisi che riuniscono i servizi prefettizi, DDT, DDSPP, OFB, FDC, LVD, SDIS, ecc.

Le federazioni dipartimentali dei cacciatori delle regioni Alpes de Haute-Provence, Hautes-Alpes e Alpes-Maritimes, nonché la FRC PACA sono ampiamente coinvolte nel sistema istituito, così come i veterinari della Federazione nazionale dei cacciatori. In particolare, fanno parte di due cellule di lavoro guidate dall’OFB, una responsabile della sorveglianza e l’altra responsabile del monitoraggio dei campioni di cinghiale. All’interno dell’Osservatorio è stata nominata una rete di osservatori e referenti PPA. Hanno seguito una formazione specifica in biosicurezza per il rilevamento e la raccolta di carcasse di cinghiali che potrebbero essere positive alla PSA. Sono state definite la procedura di raccolta e analisi e le modalità di comunicazione.

Per quanto riguarda il monitoraggio dei cinghiali catturati durante la caccia, è stato richiesto e istituito un monitoraggio settimanale dei campioni in tutti i comuni frontalieri del 04, 05 e 06 dalla stagione 2022/2023. È stato redatto un verbale dei campioni che è stato inviato alle autorità di controllo. Allo stesso modo, nel luglio 2022 è stato elaborato un piano d’azione per proporre le misure che devono essere attuate dagli attori della caccia in base all’andamento della malattia. Tale relazione presentata all’amministrazione è in attesa di validazione da parte dei Ministeri dell’agricoltura e dell’ambiente.

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Promemoria sugli sviluppi in Europa e in Italia

Dal 2014 sono stati dichiarati diversi focolai di PSA in Europa: Polonia e paesi baltici (2014), Moldavia (2016), Repubblica Ceca (2017 e 2019), Romania (2017), Ungheria (2018), Belgio (2018 e 2020) , Bulgaria (2018), Slovacchia (2019), Grecia (2020), Germania (2020), Italia (2022), Repubblica Ceca (2022), Grecia (2023) Croazia (2023).

Fonte: FDC 06

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