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e se il futuro dell’Europa passasse attraverso un asse Parigi-Roma?

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e se il futuro dell’Europa passasse attraverso un asse Parigi-Roma?

C’è sicuramente acqua nel gas nel rapporto franco-tedesco per tutto ciò che riguarda gli armamenti.

Per non parlare delle difficoltà nel settore navale marittimo del French Naval Group di riuscire a mettere in sicurezza la tedesca ThyssenKrupp Marine Systems, TKMS, (colta alla sprovvista dalla fusione strategica a sorpresa di Lurssen e German Naval Yards Kiel in GNYK), è a turno del progetto aereo da combattimento, successore di Rafale, il famoso SCAF, ad avere il comando nell’ala.

In questo caso, i nostri amici tedeschi sono molto contenti di chiedere sempre più concessioni al suo partner francese per avere accesso alla tecnologia d’avanguardia di Dassault Aviation. Ciò che il suo presidente Eric Trappier rifiuta e giustamente. Nel settore navale marittimo, Naval Group ha tratto le conseguenze. E il suo presidente Hervé Guillou ad annunciare all’inizio dell’anno una fusione con l’italiana Fincianteri, in un momento in cui questo negazionista rinuncia all’acquisizione di Chantiers de l’Atlantique, fiore all’occhiello industriale a Saint-Nazaire (che l’imprenditore vuole rilanciare Jean -Claude Bourrelier, il fondatore di Bricorama) e la creazione di una filiale comune, Naviris, per pesare più a livello internazionale.

Ora è lo spazio che dà luogo a una nuova offerta. Al punto che il governo, attraverso la voce di Bruno Le Maire, è stato costretto ad annunciare un’iniziativa franco-italiana per poter contrastare i progetti sottilmente velati di Berlino per sviluppare unilateralmente una gamma di lanciatori autonomi da micro-razzi. E questo senza consultare i suoi partner.

Tuttavia, la posta in gioco rimane alta di fronte alle ambizioni di monopolio sviluppate negli Stati Uniti da SpaceX con il sostegno finanziario della NASA. In pochi anni, il gruppo del fantastico Élon Musk (Tesla) è diventato il leader mondiale nei lanci spaziali con il suo razzo riutilizzabile commercializzato a prezzi ridotti, il Falcon 9. Con le loro navi Crew Dragon, gli USA hanno ora totale autonomia per inviare ai propri voli con equipaggio nello spazio.

Non è il caso dell’Europa che, non avendo una propria costellazione, non può mandare via gli astronauti senza la buona volontà degli americani e nemmeno dei russi, da qui l’appello congiunto di Bruno Le Maire e del suo omologo transalpino Giancatlo Giorgetti per un comune approccio industriale intorno i due produttori, Ariane Group e Avio (Vega).

E se il futuro dell’Europa passasse attraverso un rafforzamento dell’asse franco-italiano per controbilanciare l’inizio dell’egemonia tedesca?
I tedeschi non rispettano i francesi ma a loro piacciono, ai francesi non piacciono troppo i tedeschi ma li rispettano “. La sentenza di Daniel Goeudevert, ex boss francese della Volkswagen, sembra più premonitrice che mai! Non costruiamo una politica sulle illusioni ma sulle realtà e sulle lotte di potere!

Robert Lafont

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