In cosmologia, la materia oscura si riferisce a tutto ciò che non sembra interagire con la luce o i campi elettromagnetici, o può essere spiegato solo dalla forza di gravità. Non possiamo vederlo e non sappiamo veramente di cosa sia fatto, ma pensiamo che ci aiuti a capire il comportamento delle galassie, dei pianeti e delle stelle. Questa particella non ha mai smesso di interessare gli scienziati.
Conclusioni di uno studio pubblicato venerdì 15 marzo sulla rivista Giornale astrofisico Vieni a scuotere le nostre certezze. Il fisico teorico Rajendra Gupta, affiliato all'Università di Ottawa (Canada), e il suo team confermano che il nostro universo è in realtà privo di materia oscura, come apprendiamo in comunicato stampa.
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Per sostenere la sua teoria, lo specialista si basa su un lavoro pubblicato l'anno scorso, in cui stimava che l'universo fosse due volte più vecchio di quanto si pensasse in precedenza, considerando che la sua esistenza risale a circa ventisette miliardi di anni fa. Analizzando le onde sonore fossilizzate che punteggiano le mappe delle galassie, ha letto i segni di un Big Bang che potrebbe essersi verificato tredici miliardi di anni prima di quanto suggeriscono gli attuali modelli scientifici.
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Oscillazioni preservate nelle strutture cosmiche
“Nostro lavoro precedenteChe si è concentrato sull’età dell’universo pari a 26,7 miliardi di anni, permettendoci di confermare in questo nuovo studio che l’universo non ha bisogno della materia oscura per esistere.“, spiega il ricercatore nel comunicato stampa. Nella cosmologia standard, si dice che l'espansione accelerata dell'universo sia causata dall'energia oscura, ma in realtà è dovuta all'indebolimento delle forze della natura mentre si espande, non all'energia oscura.
Per giungere a questa conclusione, utilizzare Una combinazione di costanti di accoppiamento variabili (CCC) e “Tired Light” (TL), ovvero il modello CCC+TL. Concretamente, ci sono due idee alla base di questo: le forze della natura diminuiscono nel tempo e la luce perde gradualmente energia quando percorre una lunga distanza.
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Questa scoperta mette in discussione la comprensione prevalente dell’universo, il che suggerisce che circa il 27% di esso è materia oscura, meno del 5% è materia regolare e il resto è energia oscura.
Mettendo in discussione l’esistenza della materia oscura e fornendo prove per un nuovo modello cosmologico, questo studio apre nuovi orizzonti per esplorare le proprietà fondamentali dell’universo.