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Elizabeth Beck, Occhio di lince contro immagini false

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Elizabeth Beck, Occhio di lince contro immagini false

Giornata di lavoroElisabetta Beck Inizia appena alzata, mentre è ancora a letto, a scorrere Twitter, soprattutto i tanti messaggi privati ​​e le menzioni che ha ricevuto durante la notte. Il biologo olandese-americano di 57 anni è diventato, negli ultimi anni, uno dei più noti specialisti nell’individuare immagini false negli articoli di ricerca. Per farla divertire 140mila follower su TwitterLei Lancia regolarmente sfide volte a identificare forme riutilizzabili, distorcendole, miniaturizzandole, capovolgendole… prove di potenziali scorrettezze scientifiche.

Ma con un interesse per le sceneggiature, si è tuffata in una carriera da detective fotocopiatrice, nel 2013. Mentre altri leggono notizie o misteriose sparizioni, io leggo articoli sull’integrità scientifica, Dice. E così sono entrato Mi ha mandato un messaggio in un motore di ricerca e ho scoperto che si trovano in produzioni ultraterrene! Mi ha fatto impazzire. »

Elisabetta Beck.

Poi batteriologa alla Stanford School of Medicine negli Stati Uniti, dove è arrivata nel 2002, si comportava come una scienziata. Questo tipo di errore è comune? Per scoprirlo, ho iniziato un esperimento. Durante un altro “test” sul plagio, mi sono imbattuto in un’immagine della cosiddetta tecnologia “Western Blot”, che lei conosce molto bene e che consente di identificare le proteine. L’immagine ha stuzzicato la sua curiosità perché è stata usata due volte, una come specchio dell’altra. Guardi indietro a una serie di articoli che menzionano “Western Blot” per avere un’idea della frequenza delle modifiche. “Pensavo di non trovare niente, ma quella sera stessa avevo già dei casi!”Ti ricordi.

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Organizza il lavoro con metodo e scopre di avere un occhio meraviglioso, che rileva doppioni, ma anche immagini capovolte, ingrandite, capovolte… Riesce a “scansionare” un articolo in un minuto. “La gente non mi crede!”lei ride. È vero che è organizzato. Schermo curvo da 34 pollici. Articoli scaricati nel suo browser in gruppi di venti schede.

Senza software di analisi delle immagini

Clamoroso il suo ingresso in campo dopo quella prima prova. nel 2016pubblicato in Mbeo Articolo con Arturo Casadevall e Ferric Fang, che copre 20.621 pubblicazioni riviste senza software di analisi delle immagini. Circa il 4% di questo gruppo contiene immagini problematiche, metà delle quali sono ritocchi intenzionali e illegittimi.

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