Sono passati più di 20 anni da quando Elon Musk ha creato SpaceX. L'azienda spaziale, nota soprattutto per la costellazione di satelliti Starlink, nel giro di vent'anni è diventata un punto di riferimento nel settore spaziale. Ma il suo status di leader in questo settore non gli impedisce di realizzare sogni sproporzionati ai limiti dell'immaginabile.
In numerose occasioni negli ultimi anni, Elon Musk ha affermato che l’obiettivo primario della sua azienda era colonizzare Marte. Il Pianeta Rosso è l'obiettivo finale di un miliardario che vede se stesso trascorrere lì la sua pensione. Ma oltre all’enorme sfida tecnica rappresentata da un simile viaggio, sorgono molti interrogativi sulle attività che dovranno essere intraprese una volta arrivati, in un ambiente naturalmente ostile alla vita.
Di fronte a queste domande, Elon Musk ha creato tutta una serie di gruppi di ricerca. All'interno di SpaceX, alcuni dipendenti pensano a come adattare al meglio l'agricoltura al suolo marziano, altri si specializzano nella progettazione di edifici e, infine, il team è responsabile della questione della riproduzione delle specie.
Elon Musk vuole 1 milione di coloni entro il 2050
È quest'ultimo che ha appena fatto notizia. In un articolo del New York Times (disponibile alla fonte) abbiamo appreso che Elon Musk era uno dei volontari che hanno donato il proprio sperma per tutta una serie di esperimenti sulle capacità riproduttive della razza umana su Marte. I dettagli dell'articolo hanno fatto reagire il personaggio principale, negando completamente l'idea di poter donare il suo sperma per portare avanti il suo progetto di colonizzazione di Marte.
Questo si sente meglio attraverso le parole che ho usato in molte interviste nel corso degli anni.
Non ho “offrito volontariamente il mio sperma” 😂
A nessuno di SpaceX è stato chiesto di lavorare su una città marziana. Quando le persone hanno chiesto di farlo, ho detto che dovevamo concentrarci prima su come arrivarci.
-Elon Musk (@elonmusk) 11 luglio 2024
Perché la questione della riproduzione è un punto chiave nel piano di Elon Musk. Secondo una fonte anonima citata dal Times, il presidente di SpaceX ha chiarito ai suoi dipendenti che vuole un milione di coloni sul Pianeta Rosso “nei prossimi 20 anni”. Quando sappiamo che le previsioni più ottimistiche della NASA prevedono la prima missione con equipaggio su Marte nel 2040, una tale sequenza temporale solleva inevitabilmente delle domande.
Diventa una civiltà interplanetaria
Più che Marte, che è l’obiettivo più vicino e interessante per la razza umana, Elon Musk vuole che l’umanità diventi una “civiltà interplanetaria” nei prossimi secoli. Secondo lui, l’arrivo dell’uomo su un altro pianeta sarebbe un ottimo modo per perpetuare questa specie, nonostante i problemi che deve affrontare sulla Terra (riscaldamento globale, guerre, disastri naturali, ecc.).
Una visione schietta dell'umanità che parte dal presupposto che ricominciare tutto da zero metterebbe subito fine agli eccessi inquinanti, bellicosi e omicidi dell'umanità. In ogni caso, Elon Musk sembra essere convinto dall'idea di andare su Marte.
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