Le “isole magiche” di Titano sono state osservate per la prima volta nel 2014 dalla missione Cassini-Huygens e appaiono come punti di luce in movimento sulla superficie del mare di metano ed etano di Titano. Mentre studi precedenti avevano ipotizzato diversamente, una nuova ricerca suggerisce che queste isole sono raccolte di solidi organici porosi che galleggiano temporaneamente in superficie.
Le misteriose “isole magiche” di Titano
Titano, la luna più grande di Saturno, è un mondo affascinante e misterioso che incuriosisce gli scienziati da decenni. La missione Cassini-Huygens ne ha permesso l'esplorazione diversi anni fa. Il lander Huygens riuscì addirittura ad atterrare sulla superficie nel 2005, fornendo dati preziosi sulla composizione e la consistenza del suolo.
Questo corpo si distingue dalle altre lune del sistema solare per la sua atmosfera densa e nebbiosa. È circa il 50% più spesso della Terra ed è composto principalmente da metano e altre molecole organiche.
Sappiamo anche che la superficie di Titano è ricoperta da vaste aree di dune di sabbia scura composte da molecole organiche. Oltre a queste dune di sabbia, Titano ospita enormi mari e laghi di metano ed etano liquidi, che creano un paesaggio unico.
Tuttavia, lo hanno rivelato anche le osservazioni della missione Cassini-Huygens Caratteristiche interessanti chiamate “isole magiche” sulla superficie dei mari di Titano. Apparentemente queste isole evanescentee da allora è stato oggetto di intense ricerche.
Nuova teoria
Inizialmente, gli scienziati hanno avanzato diverse ipotesi sulla natura di queste strutture. Alcune teorie suggeriscono che potrebbero essere isole fantasma causate dalle onde, mentre altre vedono la possibilità che si tratti di isole fatte di solidi sospesi, terra galleggiante o addirittura bolle di gas azoto. Tuttavia, queste prime idee furono scartate alla luce delle nuove scoperte.
Il recente studio fornisce in realtà una nuova affascinante prospettiva sulla natura delle isole magiche di Titano, suggerendo che potrebbero essere composte da… Pezzi galleggianti di solidi organici congelati e porosi. I modelli sviluppati in questa ricerca indicano che, sebbene le singole masse organiche siano probabilmente troppo piccole per galleggiare per lunghi periodi di tempo, Accumulo vicino alla riva Potrebbe favorire la formazione di pezzi più grandi che hanno la capacità di galleggiare sulla superficie dei mari di Titano.
Questa proposta innovativa fornisce una spiegazione plausibile per il fenomeno osservato delle “isole magiche”, suggerendo che la porosità dei solidi organici gioca un ruolo cruciale nella loro flottazione.
I dettagli dello studio sono pubblicati in Lettere di ricerca geofisica.
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