Nel calcio come in altri sport, è di moda trarre conclusioni dal sorteggio di una grande competizione. E questo, anche se le galline si conoscono diversi mesi prima dell’evento, come per questo Mondiale 2022, per il quale il sorteggio avviene venerdì 1 aprile. Francia, Italia e Portogallo, ad esempio, ne hanno avuto un’amara esperienza negli ultimi vent’anni.
Francia 2002: Tutti insieme nella mediocrità
Cosa hanno in comune Adidas e Johnny Hallyday? Entrambi hanno visto la squadra francese vincere ai Mondiali del 2002. Campioni del mondo e d’Europa in carica, i Blues arrivano con i capocannonieri della Divisione 1 (Djibril Cissé), della Premier League (Thierry Henry) e della Serie A (David Trezeguet). La stampa è, inoltre, indulgente sulla carta. Con una Danimarca battuta quattro anni prima, un Uruguay più globalista da otto anni e un Senegal alle prime armi a questo livello, i Blues non hanno “nessun reclamo”sussurrò Marcel Desailly in quel momento.
Sì, ma il seguito, instancabilmente narrato, è catastrofico. Orfana di Zinedine Zidane, infortunato, la Francia cade in apertura contro il Senegal (0-1) di Papa Bouba Diop. Appena meglio contro Celeste (0-0) e peggio ancora contro la Danimarca: nonostante il ritorno di “Zizou”, i Blues cadono (0-2). Lasciano la Corea del Sud e il Giappone attraverso la porta molto piccola, ma Tutti insieme, come cantava Johnny Hallyday prima della competizione.
Portogallo 2002: sul tappeto nonostante Figo e Pauleta
Fortuna nel sorteggio, istruzioni per l’uso. Assente dalla Coppa del Mondo per sedici anni, il Portogallo ha ereditato la Corea del Sud, gli Stati Uniti e la Polonia nel 2002. Non abbastanza, a priori, per spaventare l’appassionante semifinalista di Euro 2000. Sì, ma la Seleção è intrappolata fin dall’inizio dal Team USA (2-3). Molto meglio contro i polacchi (4-0, compresa la tripletta del Bordeaux Pauleta), ma non basta: per passare bisogna battere la Corea del Sud.
Ma di fronte alla nazione ospitante, il Portogallo è affondato: João Pinto e Beto sono esclusi, e Park Ji-Sung restituisce la fascia in casa a Luis Figo (0-1). Come Francia e Argentina, i portoghesi sono sul tappeto dal primo turno. L’inizio di un percorso eccezionale per i Taeguk Warriors che li porta alle semifinali, proponendosi lo scalpo di Italia e Spagna. E questo, anche se queste ultime due partite sono guastate da polemiche arbitrali. “L’arbitro ha eliminato noi, non la Corea”dirà anche Francesco Totti, espulso agli ottavi.
Italia 2010: l’inizio delle battute d’arresto transalpine
Dopo il sorteggio dell’edizione 2010, la Nazionale, campione del mondo in carica, può sciabolare il Prosecco : Il Paraguay svincolato al primo turno dei Mondiali di Germania quattro anni prima, le sconosciute Nuova Zelanda e Slovacchia mai qualificate, sono nel menu. Poco convincente in termini di qualifiche e privato di maestro Andrea Pirlo, infortunato, l’Italia sbaglia l’ingresso contro il Paraguay (1-1). Peggio ancora, Marcello Lippi perde il suo portiere Gianluigi Buffon durante questa prima partita.
La Squadra Azzurra pensa di recuperare il ritardo contro i kiwi assenti dal Mondiale dal 1982, ma ricade dall’alto: sorpresa in partenza e senza idee, l’Italia non può fare di meglio di un nuovo pareggio (1-1). Con le spalle al muro, gli azzurri toccano decisamente il fondo contro la Slovacchia (2-3) ed escono dai pool per la prima volta dal 1974. Gli eroi del 2006 Cannavaro, Gattuso, Zambrotta o Camoranesi si ritirano in selezione su questo amaro fallimento . Senza di loro, l’Italia non ha ancora giocato un solo ottavo di finale, dodici anni dopo.
Costarica 2014: il Tico avere spezie
Quattro anni dopo, la Nazionale, finalista dell’Euro due anni prima, si vendica. Ma gli italiani ereditano un gruppo corposo: ci sono Uruguay, vincitore della Copa América 2011, Inghilterra e Costa Rica. Di fronte a questo alone di colata di sette Mondiali, non diamo molto alla pelle Tico. “L’avversario più difficile è il Costa Rica, perché di loro non sappiamo nulla”, vara il tecnico transalpino Cesare Prandelli. Bryan Ruiz e la sua famiglia mandano subito un messaggio rovesciando l’Uruguay nel primo match (3-1).
Un’impresa senza futuro? No, Keylor Navas, allora nei boschi del modesto Levante, disgusta l’Italia, e la Tico vantare un secondo tempo (1-0). Pareggio per burro contro un’Inghilterra già eliminata (0-0), e il trucco è giocato: come aveva previsto Navas, il Costa Rica ha chiuso “primo di questo gruppo senza problemi”. La grande avventura continua fino ai quarti, dove i costaricani escono con la lode ai rigori contro l’Olanda.