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Genoa-Inter 0-2: gol per Lukaku e D’Ambrosio

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Genoa-Inter 0-2: gol per Lukaku e D’Ambrosio

Decide la partita il solito gol del belga e D’Ambrosio nel secondo tempo, con la difesa che non subisce gol per la prima volta in questa stagione

dal nostro inviato Filippo Conticello

Qual è la felicità richiesta, cercata, esibita da Conte? È avere questo Lukaku in uno stato di grazia permanente, che risolve anche il gioco più incrostato e oscura la luna contorta di un Lautaro molto nervoso. La felicità è trovare Hakimi, dichiarato in extremis “falso positivo” dopo che un doppio campione ha annullato i precedenti test della UEFA. Il Genoa, battuto dignitosamente per 2-0 dall’Inter (che segna D’Ambrosio oltre al solito Romelu), può invece considerarsi contento proprio per il fatto che, a poco a poco, stanno abbracciando troppi veterani del Covid. : è normale che sfida il caos e presto arriveranno tempi migliori. Maran invece armò una squadra barricadera, pronta a difendersi con un coltello e poco propensa ad offendere: Conte sbatté un po ‘contro il muro, poi lo buttò a terra con l’ariete belga e ritrovò così la vittoria che assente di 3 giochi. Troppo.

INIZIO

All’inizio Conte ha dato una pausa a De Vrij e ha lanciato Ranocchia, che deve aver avuto una crisi d’identità prima di scendere in campo: era quasi rossoblù nel mercato estivo. E, oltre a Brozovic al centro, ecco una seconda chance da titolare per Eriksen, desideroso di dare continuità ai miglioramenti appena individuati. In realtà il danese continua a confermare una certa dolcezza di fondo: è proprio questo che a Conte non piace e le grida di Marassi che risuonano nel vuoto sono lì a certificarlo. Maran, invece, continua a fare il matrimonio con i fichi secchi, con davanti l’eterno Pandev e l’enigmatico Pjaca, mentre nel 3-5-2 c’è spazio da centrocampista destro per Rovella, 18 anni, un interessante talento dell’Inter-scuola. Finché resiste, l’applicazione difensiva è evidente durante il gioco ed è una bella forma di resistenza dopo tanta sfortuna.

LA SCINTILLA

Il primo tempo è quindi un misto di marcato dominio e inter sterilità: numerose manovre di arrotondamento, poche occasioni. E nella mente di tutti, non apprezzano le solite considerazioni: la dipendenza da Lu-La rischia di diventare un problema e, se Lukaku e Lautaru non si connettono per una volta, rompi del tutto la banca. Insomma, in una partita così scivolosa, Conte è andato alla ricerca della scintilla e l’ha ripescata dalla panchina: a Barella per il solito enigmatico Eriksen e al resuscitato Hakimi per Perisic al 14 ‘del secondo tempo. L’energia marocchina è evidente sulla destra, anche se è stata un’incursione dell’ex Cagliari a delimitare Lukaku per l’1-0. In realtà è stato il vantaggio a far saltare il cappello perché in quel momento il Genoa ha dovuto alzare il baricentro (anche se gli innesti di Radovanovic e Zajc sono stati poco utilizzati) e lasciare spazio. Ne ha approfittato anche l’ex Pinamonti, che ha preso il posto di Lautaro, furioso al momento del cambio: il suono dei pugni sul sedile ha superato anche le grida di Conte e non è cosa da poco. Alla fine però il Tranquility lo segna 2-0 con un colpo di testa di D’Ambrosio. È uno dei tanti soldati del generale Antonio in questa squadra emergente: alcuni difetti ci sono ancora, ma la voglia di fare la partita non manca mai. E per cercare la felicità.

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