Continuiamo a stendere la classifica TuttoMercatoWeb delle migliori speranze italiane attuali. Oggi tocca al giocatore che arriva 16 °, Filippo Melegoni.
Data di nascita: 18 febbraio 1999
Ruolo: centrocampista
Squadra attuale: Genoa
Sulla panchina del club più anziano Bel Paese
16 dicembre 2020. Stadio Luigi Ferraris (Marassi per gli amici intimi). Filippo Melegoni, dalla panchina, segue l’incontro tra Milan e Genoa. Con questo look particolare che si può indossare da compagno di squadra, ma anche da rivale, osserva gli incumbent al suo posto: Pjaca, Sturaro, Lerager. Il primo tempo è contestato. Diavolo inciampa due volte sull’ultimo difensore del Grifone. Nella ripresa Melegoni esulta con tutti i sostituti davanti all’incredibile doppietta di Mattia Destro. L’entusiasmo è al suo apice. Con sorpresa di tutti, il Genoa conduce 2 a 1 davanti al capi. A più di 20 minuti dalla fine della partita, Maran, il Signore delle Rosso & blu, si rivolge a Melegoni e gli fa segno che tornerà a casa. Filippo si condiziona per sfidare Kessie e Tonali. Al 69 ° minuto, ha raccolto un Marko Pjaca molto poco ispirato. Sul prato, la sua sagoma slanciata (1m86 per 74 chili) ha l’eleganza del predestinato. La sua gestione della palla è sicura, da destra (il suo piede) come da sinistra. Ma la percepiamo come una minuscola apprensione nei contatti, un impegno vagamente contenuto. A 8 minuti dallo scadere dei tempi regolamentari, corner per il Milan. Impotente, Melegoni assiste il pareggio di Kalulu in modalità rapace che spinge di nuovo in rete un colpo di testa. Alla fine della partita, il numero 24 del Grifone ritorna negli spogliatoi, con l’amarezza lasciata da un’impresa fallita in pochi minuti. Genoa 2 AC Milan 2.
Voluto forte da Faggiano, il Direttore Sportivo del Genoa, che lo ha sapientemente rubato al Parma nel settembre 2020, Melegoni viene comunque utilizzato in piccole quantità da Maran. 55 minuti di gioco in 5 presenze dall’inizio della stagione. La giovane speranza bergamasca fatica a vincere contro gli scarti della Vecchia Signora: Sturaro e Pjaca. I giorni in cui Melegoni deteneva le chiavi del centrocampista del Pescara sembrano essere finiti.
Alla scuola Dea
Filippo Melegoni, lui stesso bergamasco, è una delle ultime pepite del prolifico centro di formazione dell’Atalanta. Protagonista assoluto del titolo Under 17, entra nel radar di Gasperini. Quest’ultimo lo ha esordito contro la Samp il 22 gennaio 2017. Vittoria per 1-0 all’esordio in Serie A. I suoi controlli orientati, la sua capacità di ritrovarsi tra le righe, ricordano inquietantemente Ilicic, il suo idolo, Deve aggiungere una visione del gioco montolivesque e un notevole indirizzo sui calci di punizione. Il 10 agosto 2018 l’Atalanta ha affidato il suo gioiello al Pescara, contando sulla durezza della Serie B per tagliare questo diamante grezzo.
Una salita interrotta da una terribile crepa
Filippo Melegoni, diventa molto presto un elemento chiave in mezzo al Pescara. 13 partite. 1 obiettivo. Poi arriva un disastroso 27 marzo 2019. Italia – Svizzera under 20. Melegoni crolla. Il verdetto della TAC è implacabile. Rottura dei legamenti crociati del ginocchio sinistro. Intervento chirurgico e 6 mesi di esilio dai campi che gli hanno fatto saltare l’ultima corsa di questa ottima stagione per il Pescara. Il 26 maggio 2019 era tristemente a casa davanti al suo schermo per il decisivo ritorno degli spareggi Pescara – Hellas per un biglietto di Serie A. 15 minuti da giocare. Hellas all’attacco. Passaggio profondo e Scognamiglio è costretto ad affrontare Di Carmine. Un rigore che infrange i sogni di un ritorno in Serie A.
Per confermare tutte le speranze che mostrava nel 2018 e guadagnarsi questo lusinghiero posto nella classifica dei talenti, Melegoni deve ancora migliorare la fase difensiva e rafforzare il proprio fisico. Una delle missioni di Maran, per evitare una tragica retrocessione a Genova, sarebbe quella di rivelare all’Italia questo ambiente molto fantasioso.
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