Il immortali Interesse Invincibile Da Capello, Bellissima Ancelotti … Molti titoli sono stati dati ai rossoneri durante la presidenza Berlusconi. Ma se il Milan è quello che è oggi, e questo è per diverse generazioni di tifo, deve molto a Pigmalione. Questo articolo elencherà gli enormi investimenti effettuati durante i 31 anni trascorsi come presidente di un sette volte vincitore della Champions League prima di essere venduto al cinese Li Yonghong per 740 milioni di euro nel 2017.
Dietro un uomo … A Holding, Fininvest
Berlusconi ha iniziato la sua carriera imprenditoriale facendo fortuna nel settore immobiliare. Nel 1975 ha creato Fininvest, che crescerà con i riacquisti. In cambio si aggiungeranno attività editoriali (Mandadori), teatro (Manzoni), canali distributivi e servizi bancari (Mediolanum) … ma l’intuizione migliore si farà all’interno dell’impero televisivo. A partire da un piccolo canale privato che trasmette nei quartieri residenziali di Milano 2, rilanciando canali (Rete 4, Canale 5, Italia 1 e poi Mediaset) e producendo programmi televisivi.
Tifuso fin dall’inizio del Milan, appassionato di calcio, ha l’istinto di coniugare questa comunità di immagine e spettacolo, ed è convinto che gli italiani gli vogliano bene, con il calcio, che è uno sport popolare. Per il record, Cavaliere Si offrì di acquistare l’Inter nel 1982 dal presidente Frizzoli, che gli consigliò di seguire il cuore piuttosto che la ragione.
Successo italiano
L’ho preso bene. Nel 1986 si parlava più in campo che in campo del Milan. Fu nominato un rappresentante del tribunale per liquidare il club, ma la terza fortuna del paese in quel momento decise di sequestrare la fondazione a rischio. Rete Italia (controllata da Fininvest) paga 6 miliardi di lire (3,25 milioni di euro) per onorare un prestito dell’allora presidente Nardi e 25 miliardi di lire (12 milioni di euro) per aumentare il capitale del club per rafforzare la squadra.
Nei 30 anni della sua presidenza, Fininvest aveva pagato un totale di 900 milioni di euro mentre la dirigenza del Milan perdeva 860 milioni netti. O una perdita media annua di 28 milioni di euro nel periodo.
Negli anni ’80, 46,61 milioni di euro, negli anni ’90, 171 milioni di euro, nel primo decennio del XXI secolo, 254,82 euro, il trend crescente degli investimenti è inversamente proporzionale ai risultati sportivi. L’ultimo trofeo vinto dai rossoneri risale al 2011, ma gli investimenti in questo decennio sono stati folli, salendo a 432,57 milioni di euro riversati direttamente nelle casse del club.
Risultati eccezionali
Non si può dire che l’intuizione del polo italiano non avrà esiti matematici. Può vantarsi di averlo collezionato sotto la sua guida: 13 premi internazionali, 16 cittadini, 7 palloni d’oro. Il tandem formato con la Galliani avrebbe portato in Lombardia i più grandi giocatori. L’acquisizione più costosa è stata Rui Costa nel 2001, è stata tolta dalla Fiorentina per 42 milioni di euro. Nello stesso anno ha speso 37 milioni di euro per assicurarsi i servizi di Inzaghi, che è al secondo posto. Nesta ha completato il podio (31 milioni di euro) l’anno successivo, lasciando suo malgrado una Lazio alla deriva.
Disconnettiti dal calcio moderno
Il primo decennio del ventunesimo secolo sarà duro per Berlusconi. L’inflazione dei prezzi nel calcio moderno, l’impegno a sviluppare un’attività vincente, la crisi del calcio italiano, gli stadi vuoti … porteranno il Cavalier a gettare la spugna. Non per non voler restare nella competizione, come dimostrano le risorse che il miliardario italiano ha investito per mantenere il Milan in contatto con i più grandi.
La gestione del club non è più quella di una volta. I giocatori regolari, Baka per 30 milioni di euro e Romanioli per 25 milioni di euro, che hanno completato il girone a cinque dei maggiori trasferimenti di Berlusconi, sono appena compensati dalle vendite di Ibrahimovic e dell’altro Silva. Il business plan del Cavalier non è più attuabile e le somme pompate, 60 milioni di euro nel 2014 e 2015, 40 nel 2016, sarebbero il colpo finale a una delle storie più sorprendenti del calcio mondiale. Berlusconi non è più l’uomo giusto, ma diagnosticherà Diavolo per molti anni a venire.
Leggi anche nel dossier “Milan, anni Berlusconi”:
1. 1986, l’inizio (1/4)
2. Sacchi e la Riforma (2/4)
3. Quando funziona fa rima con Calcio (3/4)
4. Revisione politica (4/4)