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Gli eletti torinesi si mobilitano: sport e società

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Gli eletti torinesi si mobilitano: sport e società

Mentre in Italia si studia una sede per le gare di bob, slittino e skeleton, la città di Torino ha deciso di prendere l’iniziativa adottando una proposta volta a sostenere la riabilitazione del sito di Sezana utilizzato durante i Giochi Invernali del 2006.

Una veduta della pista di Cesana Torinese durante i Giochi Invernali di Torino 2006 (Credits – Flickr / _andre_85_)

DottDecidendo di non perdere l’occasione di legarsi in parte al progetto Milano-Cortina per i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2026, la città di Torino spera di potersi unire all’avventura dei Giochi, vent’anni dopo essere stata teatro dell’edizione del 2006.

Se Le autorità locali avevano inizialmente scelto di non fare causa comune nel preparare la candidatura insieme a Milano e Cortina d’Ampezzo.Le bussole hanno cambiato direzione negli ultimi mesi e progrediscono Di fatto Una nuova occasione per la città piemontese di aggrapparsi alla locomotiva in movimento dell’evento planetario.

Alla luce delle questioni sollevate dall’abbandono del progetto di rinnovamento della superstrada a cielo aperto di Baselga dei Pini (Trentino-Alto Adige), Così all’inizio del 2023 si era parlato dell’opzione Torino per garantire lo svolgimento delle gare di pattinaggio di velocità Grazie al previsto allestimento del sito dei Giochi 2006.

Ma nonostante la proposta basata sull’utilizzo del sito esistente che richiede solo il ripristino della recinzione, il Nonostante il sostegno dimostrato dall’ex presidente del Consiglio italiano, l’attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo SalviniLa forte contrarietà espressa dalle autorità pubbliche lombarde – Soprattutto a MilanoAlla fine ho avuto la meglio su questa prospettiva.

Adesso a Torino si presenta una nuova opportunità, mentre la realizzazione di una pista destinata ad ospitare gare di bob, slittino e skeleton crea un’altra serie tv nella già caotica preparazione alle Olimpiadi del 2026.

Possibilità di riclassificare il percorso storico Eugenio Monti A Cortina d’Ampezzo si è già dimostrato caro, Per una spesa stimata in circa 85 milioni di euro – E anche le recenti previsioni che annunciano una fattura potenziale pari a 100-120 milioni di euro – oltre al disinteresse da parte delle aziende che non hanno risposto. Il bando di gara è stato lanciato all’inizio dell’estate.

Possibilità di utilizzare una sede situata all’estero – In Austria o Svizzera In particolare, a un certo punto è stato presentato come Alternativa di altissimo livello. Tuttavia, le autorità italiane e gli organizzatori dei Giochi di Milano-Cortina 2026 desiderano ora favorire una località transalpina con l’obiettivo di mantenere tutte le competizioni in Italia.

Inoltre, anche se Cortina d’Ampezzo è ancora in corsa, con un progetto che verrà ridimensionato, Sezana – o Sezana Torinese in italiano – potrebbe essere in palio. Finalmente Viene selezionato per l’esperienza maturata durante i Giochi di Torino 2006.

Situata all’interno del perimetro territoriale dell’ex Provincia di Torino, divenuta Città Metropolitana di Torino nel 2015, Sezana potrà beneficiare di un intervento di ristrutturazione stimato in 34 milioni di euro per riportare la città sulla mappa. La pista è stata chiusa appena sei anni dopo la fine delle Olimpiadi del 2006.

In quest’ottica gli eletti torinesi si stanno mobilitando, Come dimostra la proposta adottata dal Consiglio Comunale questa settimana a stragrande maggioranza Che chiede alle istituzioni locali, ovvero Città di Torino, Città metropolitana di Torino e Regione Piemonte, di collaborare per creare le condizioni necessarie alla selezione e allo sviluppo del sito di Sezana.

Come raccomandato nel documento, questo supporto sarà utile anche per la regolamentazione Sul posto Campionato del mondo entro il 2028.

In attesa di nuovi sviluppi su questa spinosa questione – sapendo che gli organizzatori dei Giochi inizieranno ad esaminare le opzioni disponibili entro la fine di novembre – la proposta comunale ha comunque ottenuto il sostegno di 27 eletti di diversi partiti politici, compresi i democratici. Per i rappresentanti della Lega Nord, o Fratelli d’Italia A La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni. Al contrario, tre eletti, tutti del Movimento 5 Stelle (M5S), hanno votato contro la risoluzione.

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