Giovedì centinaia di commercianti cubani e proprietari di piccole imprese indipendenti hanno inviato una lettera al presidente Joe Biden esortandolo a portare a termine gli aiuti promessi dagli Stati Uniti al settore privato in difficoltà dell’isola.
“È incomprensibile e disumano che, nel bel mezzo della crisi economica interna (la sua amministrazione), sia proseguita per la maggior parte con le dure e fallimentari politiche dell’era Trump che colpiscono direttamente i nostri mezzi di sussistenza”, si legge nella lettera.
Coloro che hanno firmato il testo appartengono all’Alleanza per la Partecipazione e il Rispetto per Cuba (ACERE), un gruppo che sostiene gli interessi delle corporazioni private e la fine dell’embargo statunitense di sei decenni sul paese governato dai comunisti.
“Siamo indipendenti dal governo cubano”, si legge nella lettera, vista dai giornalisti dell’AFP.
L’accordo è stato firmato da quasi 300 persone che hanno affermato di rappresentare piccole imprese o commercianti nel settore agricolo, edile, turistico, dei trasporti, alimentare e altri settori.
Nel maggio 2022, Biden si è impegnato a “aumentare il sostegno agli imprenditori cubani indipendenti” e ad aiutare il settore privato a crescere.
La lettera afferma che Biden non ha dato seguito e che l’attuale politica degli Stati Uniti nei confronti di Cuba impedisce lo sviluppo del business privato.
La lettera chiede alla Casa Bianca di riemettere i visti per non immigrati all’Avana per consentire a uomini d’affari e commercianti cubani di viaggiare e ottenere le forniture di cui hanno bisogno per le loro attività.
Richiede inoltre che i cubani abbiano accesso a piattaforme di pagamento come PayPal, il diritto di aprire conti bancari statunitensi, la ripresa delle navi da crociera nei porti cubani e la riapertura delle crociere statunitensi a Cuba.
La lettera rifiuta il divieto Usa, che è stato imposto nel 1962, e che è stato inasprito dalla precedente amministrazione Trump con 243 sanzioni aggiuntive durante l’amministrazione Trump e che Biden non ha modificato molto.
Dopo sei decenni di controllo statale quasi totale dell’economia, il nascente settore privato di Cuba è cresciuto da quando nel 2021 sono state approvate nuove regole sul lavoro autonomo.
La lettera afferma che l’isola ospita oggi 550.000 lavoratori autonomi, 7.500 piccole imprese e 5.000 cooperative che impiegano il 35% della popolazione economicamente attiva.
Fonte: Agence France-Presse
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