Notizie GVTech Gli scienziati hanno risvegliato un verme di 46.000 anni. Questa scoperta nasconde molti segreti
Gli scienziati sono riusciti a far rivivere un verme di 46.000 anni. Questa piccola creatura che si nasconde nel profondo del permafrost può insegnarci molto sulla sopravvivenza degli organismi in condizioni estreme.
Un verme che resiste alla prova del tempo
L'estate scorsa, un gruppo di ricercatori ha compiuto un'impresa straordinaria e allarmante: è riuscito a svegliarsi Verme sepolto a 40 metri di profondità nel permafrost siberiano per almeno 46mila anni. Questo progresso scientifico è stato descritto in uno studio pubblicato nel luglio 2023 sulla rivista Genetica PLOSRivela una sorprendente strategia di sopravvivenza scolpita nel cuore della natura. Questo verme, chiamato Panagrolaimus kolymaensis (nome sconosciuto), è stato rianimato grazie alla sua capacità unica di codificare.
La criptobiosi è una straordinaria tecnica di sopravvivenza che comporta la drastica riduzione del metabolismo di un organismo a un livello quasi impercettibile. Ciò consente alle creature di sopravvivere in condizioni ambientali difficili, come mancanza di acqua o ossigeno, temperature gelide, congelamento o addirittura salinità eccessiva. I ricercatori hanno scoperto che questo particolare verme, originariamente scoperto negli strati del permafrost siberiano, aveva adottato uno stato di criptobiosi, che apparentemente gli ha permesso di sopravvivere. Congelato nel tempo per decine di migliaia di anni.
Lombrico è sinonimo di archeologia
I ricercatori sottolineano che, sebbene in passato siano stati osservati esempi di criptobiosi di lunga durata, come le spore di Bacillus (batteri) conservate nell'ambra accanto alle api per milioni di anni, o un seme di loto vecchio di più di mille anni che ha recuperato la sua potenza. Vitalità, Questa scoperta apre nuovi orizzonti per comprendere la sopravvivenza degli organismi di fronte a condizioni estreme. Ad oggi, i nematodi, una classe di organismi che comprende i vermi, sono stati osservati in uno stato di criptobiosi solo per periodi relativamente brevi, generalmente dell’ordine di pochi decenni.
Questa scoperta rafforza lo status del permafrost come ecosistema eccezionale. In grado di sostenere forme di vita a temperature ben al di sotto dello zero per periodi incredibilmente lunghi. Tuttavia, i ricercatori ammettono che l’esatto meccanismo dietro il motivo per cui questi organismi sopravvivono alla criptobiosi rimane in gran parte un mistero. Ammettono di non comprendere appieno i percorsi molecolari e biochimici che questi organismi utilizzano per sopravvivere in questa condizione.
Questo progresso, sebbene complesso, può svolgere un ruolo cruciale nella comprensione dei processi di sviluppo ed evolutivi Forse anche nella resurrezione di lignaggi estinti da tempo. Tuttavia, a causa del riscaldamento globale, il permafrost si sta sciogliendo a un ritmo allarmante. Il che rischia di rilasciare alcuni antichi organismi e virus rimasti intrappolati per migliaia di anni.
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