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Il Bello, il Brutto e il Cattivo / Finalissima / Italia-Argentina / SOFOOT.com

A cominciare dalla Juventus, e presto si ritirerà NazionaleGiorgio Chiellini approfitterà di una prestigiosa locandina contro l’Argentina, questo mercoledì a Wembley, per dire addio al calcio di alto livello. Senza di lui sui prati, il calcio continentale sarebbe meno autentico, meno divertente, meno finto, meno sorriso e meno italiano. Insomma, un po’ meno bella.

Sembra che Giorgio Chiellini non sia bello. Fisicamente, avremmo effettivamente visto più utile del suo naso prominente, il corpo grande e diviso e la schiena leggermente gobba. Dal punto di vista calcistico, la relativa eleganza delle altezze e dei lunghi passi da un pallone all’altro attira molti cavi anche dai lunghi passaggi telecomandati di Virgil van Dijk e Sergio Ramos. Mentre l’amico Giorgio si ritira dal calcio internazionale all’età di 37 anni, dopo l’amichevole tra Italia e Argentina di mercoledì 1Versetto June, quindi dobbiamo dire addio a un grande difensore, ma dovrebbe essere un brutto difensore. A meno che non sia proprio il contrario. E se i classici canoni di bellezza plastica non fossero nulla, in fondo, rispetto a quello che Giorgio Chiellini avrebbe portato al ballo?

Angelo nero

L’Italia e Torino, ovviamente, non potevano non adorare quest’uomo. Nella terra dei grandi difensori, ci piace aggiungere yin a yang, talento in azione, arte dell’anticipazione all’arte della scherma, in coppie che si completano a vicenda, come gli opposti si attraggono: Bonucci il creativo e l’eccentrico, la scarpa e così ha trovato in Chiellini un gemello negativo, distruttivo e inconciliabile da svuotarsi mentalmente. Un pisano abbraccia la tradizione delle celebrità “marcatore” Questi angeli neri Calcio, interamente dedicato alla demolizione del gioco dell’avversario. simboli sessuali? “La Rocca” Tarcisio Burgnich, il leggendario difensore dell’Inter e Nazionalepagamento precedente juventino Claudio Gentile – spesso indicato come uno dei giocatori più brutali nella storia del gioco – o anche più recentemente Fabio Cannavaro. Molte guardie del tempio sono intrattabili nei duelli e nell’anticipazione, ma sono anche in grado di piegare le regole, il fair play e le buone maniere per raggiungere i propri scopi.

La particolarità di Chiellini è sempre stata quella di numerare i tiri di maglia, i suoi errori tattici e i colpi stealth con un sorriso, sempre complice, e spesso contagioso. Come se tutto ciò fosse solo una disposizione naturale delle cose, il nucleo della commedia umana non sarebbe altro che sterile e unificato senza gli spigoli frastagliati, i vizi e le contraddizioni resi ad arte da attori del suo calibro nella scena teatrale.

strana magia

Quel sorriso spontaneo e solare è speciale, perché lo stesso Giorgio Chiellini: laureato in economia, capace di essere decisamente gioviale nei momenti seri – come prima dei calci di rigore contro la Spagna nell’ultima semifinale di Euro – è fedele alla Juventus che ha scelto di seguirlo in Serie B Nel 2006 il difensore piemontese trasuda un’originalità quasi superata. Nel prato, la sua silhouette ei suoi gesti impressionano insolitamente la retina. Chiellini è bellezza che nasce dalla bruttezza. La grazia inspiegabile di un corpo brutto e duro. faccia ingrata Da un paio di braccia scomposte e disorganizzate. Chi è intervenuto a fine gara, ha vinto duello e controfallo. Durante i suoi 21 anni di carriera, nessuno meglio di lui ha evocato lo splendore dello sconosciuto. Incredibile purezza. La bellezza della differenza. Nel calcio sempre più standardizzato e stereotipato, questa è forse la cosa più rara e unica oggi. In una parola più bella.

Di Adriano Candio

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