Il deficit italiano, il più alto dell’Unione Europea, è stato rivisto al rialzo per il 2023
Il disavanzo pubblico italiano è sceso più del previsto nel 2023, raggiungendo il 7,4% del Pil, il più alto dell’Ue, secondo i dati rivisti pubblicati dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) lunedì 22 aprile.
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Grattacieli di Milano. |
Foto: AFP/VNA/CVN |
In una stima preliminare pubblicata all’inizio di marzo, l’Istat ha annunciato un deficit del 7,2% del Pil dopo l’8,6% nel 2022, mentre il governo aveva fissato l’obiettivo del 5,3% per l’anno scorso.
Questo aggiustamento al rialzo è dovuto al costo più alto del previsto del “Superbonus”, un generoso sistema di incentivi fiscali, che dovrebbe rendere le case meno consumatrici di energia, hanno spiegato gli esperti dell'Istat durante un'audizione al Parlamento.
Questo programma, destinato a lavori che vanno dall'isolamento termico ai pannelli solari, è stato lanciato nel maggio 2020 dal governo di Giuseppe Conte per stimolare l'attività economica, nel pieno della pandemia di coronavirus.
Questo sistema, insieme ad altri bonus volti a sostenere il settore delle costruzioni, è già costato alle casse dello Stato 219 miliardi di euro, ovvero il 10% del Pil, secondo i calcoli del governo Meloni.
Il deficit più elevato dell’UE nel 2023 è stato registrato in Italia, seguita da Ungheria (6,7% del PIL) e Romania (6,6%), secondo quanto riferito da Eurostat lunedì 22 aprile. Undici Stati membri hanno registrato un deficit superiore al 3% del Pil, il tetto fissato dal Patto di stabilità, tra cui Francia (5,5%) e Belgio (4,4%).
Il governo italiano intende ridurre il disavanzo pubblico al 4,3% del Pil nel 2024 e al 3,7% nel 2025.
Tuttavia, l’Italia non sfuggirà alle misure di disavanzo eccessivo quest’anno, tanto che la sospensione del Patto di stabilità da parte di Bruxelles scade alla fine del 2023, ha ammesso all’inizio di aprile il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Per quanto riguarda il debito pubblico, l’Italia ha registrato nel 2023 un tasso pari al 137,3% del Pil, il più alto dell’Unione Europea dopo la Grecia (161,9%).
AFP/VNA/CVN
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