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Il Giro d’Italia ha costretto a evitare il Passo del Gran San Bernardo a causa della neve

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FABRICE COFFRINI / AFP Il passo del Gran San Bernardo doveva essere il punto più alto del Giro d’Italia 2023, ma la neve ha deciso diversamente.

FABRICE COFFRINI / AFP

Il passo del Gran San Bernardo doveva essere il punto più alto del Giro d’Italia 2023, ma la neve ha deciso diversamente.

CICLISMO – Cambio di programma sulle piste del Giro. L’organizzazione della gara italiana ha dovuto modificare il corso della gara a causa dell’eccessiva copertura nevosa sul Col du Grand-Saint-Bernard, che doveva essere il punto più alto di questa 106a edizione.

Pertanto, il Giro d’Italia di venerdì non passerà su questo valico situato nelle immediate vicinanze del confine italo-svizzero, hanno dichiarato gli organizzatori all’AFP martedì 16 maggio. Invece di attraversare il pozzo, che culmina a 2.469 metri sul livello del mare, i corridori preferiscono attraversare il tunnel, che si trova a 600 metri di altitudine, durante la tredicesima tappa che raggiungerà Crans-Montana.

Tre Cime di Lavaredo, dove la diciannovesima tappa raggiungerà il 26 maggio a quota 2304 metri, diventando così la nuova “Sima Kobe” Dal Giro 2023. Questo termine italiano designa ogni anno la vetta più alta della corsa in onore dell’ex campione italiano Fausto Coppi.

Edizione 106 Rischioso

Il cambio di rotta segna un nuovo punto di svolta per gli organizzatori dopo che lo skipper e grande favorito belga Remco Evenepoel, risultato positivo al Covid-19, ha abbandonato il tuono che ha spinto il Giro a rafforzare le sue misure sanitarie.

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E il Covid continua a distruggere il gruppo nelle ultime ore. Otto piloti hanno lasciato la gara dopo essere risultati positivi. Questo martedì mattina, l’italiano Domenico Pozzovivo (Israel BT) si è arreso, mentre il suo collega danese Mads Wurtz è risultato negativo ma non l’ha fatto. “Non mi sento bene.” E ha rinunciato anche lui.

Né il norvegese Sven-Erik Byström inizierà la decima tappa. Positivo al Covid ma asintomatico, lunedì ha ricevuto il via libera dalle équipe mediche e dagli organizzatori dell’Uci per proseguire con l’evento. Ma il corridore dell’Intermarché ha sviluppato i sintomi durante la notte e ha annunciato il suo ritiro da allenatore martedì mattina, “Per precauzione e per salvaguardare la sua salute.”.

Oltre alle preoccupazioni per la salute, il Giro – per via della sua collocazione in calendario, a maggio – è regolarmente esposto ai capricci del tempo e questa edizione non basta dopo dieci giorni di corsa. E sebbene negli ultimi giorni sulle Alpi abbia nevicato pesantemente, anche la terza settimana di montagna può essere un’acrobata.

La penultima tappa, un’estenuante cronometro che porta a Monte Losari, un paesino da cartolina, ha fatto sudare freddo soprattutto agli organizzatori, a causa delle condizioni meteo oltre che della strettissima strada per raggiungere la vetta situata a un’altitudine di 1766 metri.

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