Il Sovrano si è recato nella ridente cittadina veneta lunedì 27 febbraio per una visita sia scientifica che culturale, in un’ottica di collaborazione.
Situata nel nord Italia, Padova è particolarmente conosciuta per la sua grande Basilica di Sant’Antonio, le sue cupole in stile bizantino, i suoi eleganti portici e caffè, e la sua università che presto celebrerà il suo 800° anniversario. Ed è proprio presso la sede di questa università, che è una delle più antiche del mondo, che il Principe ha iniziato la sua visita.
Il Sovrano ebbe modo di scoprire diverse sale storiche tra cui il più antico Teatro Anatomico risalente al 1594, nonché l'”Aula Magna”, aula in cui Galileo insegnava matematica. Ha poi partecipato ad un simposio durante il quale è stato presentato il lavoro svolto dall’università sul tema dello sviluppo sostenibile.
Dopo un pranzo insieme a Sergio Giordani, Sindaco di Padova, il Principe Alberto II ha assunto la direzione dell’Orto Botanico, la cui gestione e manutenzione sono affidate all’Università. Nell’Orto Botanico classificato dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, ha visitato il nuovo Museo Botanico recentemente inaugurato. Poi, nel pomeriggio, il Sovrano si è diretto alla celebre Basilica di Sant’Antonio da Padova, monumento visitato ogni anno da milioni di pellegrini.
Prossimi scambi
La giornata si è conclusa con la visita ai laboratori della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata, VIMM (Istituto Veneto di Medicina Molecolare) che opera in stretta sinergia con l’Università di Padova. Creata nel 1996, questa fondazione riunisce più di 230 ricercatori provenienti da tutto il mondo impegnati su numerosi temi come la neurologia e le neuroscienze.
Questa visita principesca consentirà l’avvio di scambi tra gli enti del Principato e l’università, come confermato dal Sovrano al microfono di Monaco Info: “Questa Università di Padova è storica e all’avanguardia in diversi campi, tra cui quello medico e quello ambientale. Questo apre prospettive molto interessanti in cui il Principato può creare legami “.