Fu un momento saturo di simboli, in contemporanea alla chiusura del più importante cantiere veneziano di questo inizio secolo. Venerdì 8 aprile, a mezzogiorno, in piazza San Marco, sono state aperte al pubblico, per la prima volta in cinquecento anni di esistenza, le Vecchie Procure. Dopo cinque anni di meticoloso lavoro sotto la guida dell’architetto David Chipperfield, questo gigantesco complesso che occupa l’intero lato nord della piazza (dalla Torre dell’Orologio al Museo Correr) è diventato accessibile ai visitatori per la prima volta.
Messo a disposizione della fondazione The Human Safety Net dall’assicuratore Generali, proprietario dei locali, questo edificio, abbandonato da decenni, sarà ora destinato ad attività di inclusione, innovazione e sviluppo sostenibile. Al centro di uno dei luoghi più turistici del mondo e mentre la piazza ei suoi dintorni sono dedicati quasi esclusivamente a boutique di lusso, dedicare 12.000 mq di spazio a un progetto del genere non manca di eleganza.
Per il francese Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali dal 2016, il momento è tutto incentrato sulla consacrazione. Inoltre, non ha perso l’occasione di sottolineare la singolarità del sito, nonché il suo significato per Venezia, davanti a un’udienza selezionata, tra cui tre ministri e tutto ciò che la regione ha notabili.
Tuttavia, gli spiriti non erano completamente alla festa. E quando si sbizzarriva nel piccolo gioco del conteggio degli invitati, erano soprattutto due le assenze su cui insisteva la stampa locale: quelle dell’uomo più ricco d’Italia, Leonardo Del Vecchio, ideatore di Luxottica, e Francesco Gaetano Caltagirone, direttore della colosso industriale omonimo. L’uno e l’altro potrebbero essere i due più importanti azionisti individuali di Generali, nonché veri e propri mostri sacri del capitalismo italiano, il management del gruppo non aveva ritenuto opportuno invitarli alla cerimonia.
A pugnali estratti
Ovviamente nessuno dei due miliardari si è lamentato. Ma quelli intorno a loro non hanno esitato a sottolineare dietro le quinte che era un pessimo modo. Il management del gruppo, invece, non ha rilasciato commenti, ma non ha mancato di far sapere che Generali ha sempre avuto l’abitudine di invitare i membri del proprio cda solo in questo tipo di occasioni di amministrazione, e che il signori Del Vecchio e Caltagirone non ne fanno (o non più) parte…
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