Chi da Elly Schlein o Stefano Bonaccini succederà a Enrico Letta alla guida del Partito Democratico Italiano (PD)? All’indomani del fallimento del suo partito alle elezioni legislative del 25 settembre, quest’ultimo ha annunciato che non si sarebbe candidato per un secondo mandato.
Da un lato Elly Schlein, 37 anni, è il nuovo astro nascente della sinistra italiana. Un profilo molto internazionale: nato in Svizzera (nel cantone italofono del Ticino) da madre italiana, professoressa di diritto pubblico e padre politologo americano di origine ucraina. Laureata all’Università di Bologna, ha lavorato negli Stati Uniti come volontaria per la campagna elettorale di Barack Obama.
Sveglia il Partito Democratico
Europea convinta, è stata eletta al Parlamento europeo nel 2014. Nel maggio 2015 ha annunciato la sua uscita dal Pd guidato da Matteo Renzi per Possibile, partito di sinistra critico nei confronti della linea eccessivamente liberale del partito. Dal 2020 al 2022 viene eletta vicepresidente della regione Emilia-Romagna.
Oggi spera di scuotere e svegliare un Partito Democratico nel bel mezzo di una crisi di identità. Lo dimostrano i risultati delle ultime elezioni legislative del settembre 2022: con il 19% dei voti (e il 26% in totale per la coalizione di sinistra), il Pd non attrae più.
E se il suo futuro dipendesse da Elly Schlein, che si atteggia a diretta concorrente di un’altra donna, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni? A quest’ultimo che affermava di esserlo “una moglie, una madre e una cristiana”lei risponde usando la stessa retorica: “Sono una donna, ma non sono una madre. Ma questo non mi rende meno donna”. e afferma pubblicamente nel 2020, durante un programma televisivo, la sua bisessualità.
Elly Schlein è credibile?
Lei chiede il cambiamento: “Usciamo da una dura sconfitta elettorale, è il momento dell’umiltà e dell’ascolto. Si è persa un’identità chiara che va rimessa in gioco, che deve basarsi sui temi cruciali per il futuro, la lotta alle disuguaglianze e alla precarietà”. ha detto durante un dibattito con Stefano Bonaccini. La destra è entrata al governo, fa la destra e vince. Dobbiamo fare la sinistra, che oggi non può che essere ecologista e femminista. »
È davvero credibile? Elly Schlein ha un po’ troppo prestigio « rugiada di sinistra, non abbastanza rosso, spiega Luisa Brunori, direttore della ricerca al Cnrs, centro di teoria e analisi del diritto.
Di fronte a lei, Stefano Bonaccini, 56 anni, incarna un centrosinistra meno divisivo, capace di dialogare con i centristi come con la sinistra più radicale. Nato nel 1967 a Modena da famiglia comunista, ha fatto carriera all’interno del PCI prima di diventare una figura importante nei Dc locali, poi nel Pd. Dal 2014 è alla guida della regione Emilia-Romagna, una longevità rara.
Uomo sul campo, ha lottato nel 2019 perché l’Emilia-Romagna restasse un baluardo della sinistra, dopo una dura campagna contro la candidata leghista Lucia Borgonzoni. Padre di due figlie, Stefano Bonaccini è anche un vero “tifosi” della squadra bianconera di Torino.
Previsioni sfocate
Questa domenica affronta il suo ex assistente con proposte sociali per “rendere il lavoro precario più costoso del lavoro stabile. Dobbiamo aiutare le aziende che assumono con contratti di lavoro stabili” promette.
Per Luisa Brunori, “le previsioni per queste elezioni rimangono poco chiare. : Stefano Bonaccini può contare sui fedeli del partito che apprezzano il suo ancoraggio ai territori e la sua esperienza sul campo; per quanto riguarda Elly Schlein, “il suo corso e il suo posizionamento essendo meno leggibili, è difficile sapere quali forze lo sostengono ”.
“A livello nazionale il futuro del Pd dipende da Giorgia Meloni, aggiunge Luisa Brunori. Se non sbaglia, la sinistra potrebbe restare in stand-by. » Ma la politica italiana può riservare molte sorprese.
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