L’ingresso monumentale della chiesa è segnato dalle parole di vita di Santa Maria Goretti, la giovane italiana assassinata nel 1902 da un vicino che voleva abusarne, il cui martirio fu riconosciuto dalla Chiesa nel 1950 Le parole che raccontano la sua vita sono incisi sulla facciata e accompagnano simbolicamente il visitatore nello spazio sacro. L’interno è inondato di luce naturale e, dalla sommità della chiesa, l’opera dell’artista contemporaneo Giuseppe Maraniello, una serie di veli traslucidi, riempie lo spazio centrale, riflettendo la luce naturale attraverso le pieghe. Questo insieme di riflessioni richiama lo spettacolo mistico dell’aurora boreale creando un’atmosfera intima e calda.
Combinando armoniosamente architettura e arte, i materiali tradizionali come la pietra, il bronzo e il mosaico sono stati utilizzati per confrontarli e farli dialogare con una struttura barocca. I mobili in legno e acciaio, disegnati da MC D – Mario Cucinella Design, sono volutamente minimalisti e austeri per mettere in risalto al meglio gli elementi architettonici e scultorei.
“Gli spazi della chiesa, le sue testimonianze artistiche, gli altari sono tutte stazioni di elevazione spirituale. Studiando le forme ho cercato l’equilibrio: la capacità di coniugare momenti sacri e la fruizione – cioè il piacere – di stare in chiesa. Questo è ciò che abbiamo fatto per mettere in risalto la Chiesa di Santa Maria Goretti, spiega l’architetto Mario Cucinella. I quattro bracci della pianta a croce diventano petali che, con la complicità della luce dialogando con la struttura, abbracciano e avvolgono lo spazio. Progettare una chiesa significa garantire continuità con lo spirito dell’arte che ha attraversato i secoli e la nostra vita, imperturbabile. “
Questo articolo è originariamente apparso in ANNO DOMINI Italia.
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