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Incidenti, inciviltà… Torino cerca di arginare l’esplosione del numero di monopattini elettrici

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Il referendum di Parigi di domenica 2 aprile sta suscitando un certo interesse tra i nostri vicini italiani. Di fronte anche all’esplosione del numero di incidenti con i monopattini elettrici, si cerca il modo giusto per regolamentare l’uso di questo nuovo mezzo di trasporto acclamato dai cittadini.

“Quando guidi ti sorpassa ovunque: a sinistra, a destra… Non rispettano niente”. Non c’è bisogno di parlare a lungo con un tassista italiano perché ti parli delle sue preoccupazioni con la nuova stella del trasporto urbano all’inizio del XXI secolo: lo scooter elettrico. Particolarmente adatto ai piccoli vicoli dei densamente popolati centri storici transalpini, il “monopattino” come viene chiamato d’oltralpe, ha visto aumentare esponenzialmente il numero dei suoi adepti.

Tanto che non esiste grande città che non si sia dotata di numerose stazioni di noleggio self-service.

Dal 2019 Torino, una delle tre città italiane più avanzate (insieme a Milano e Roma) per quanto riguarda la messa a disposizione del pubblico di veicoli a zero emissioni, ha aperto le porte a ben 10 operatori di scooter self-service. Obiettivo: 4.000 monopattini elettrici a noleggio condiviso.

Un vero successo. Passata l’ondata di Covid, è stata un’inflazione di monopattini a colpire il capoluogo piemontese. Più di 4.000, ovvero solo 2.000 in meno rispetto al suo vicino milanese, che è tre volte più grande!

“Passano come razzi sotto i portici… Non si ferma tutto il giorno”. Dalla sua farmacia nel cuore della città, Carla era così stanca di sentire i suoi clienti lamentarsi che ha detto a un collega della televisione italiana di aver iniziato a contarli. Risultato: 84 passaggi “TGV” davanti alla sua farmacia, registrati durante la sua giornata lavorativa.

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Tuttavia, i primi rapporti accidentologici post-pandemia avevano lanciato l’allarme. L’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), ha registrato nel 2021 un quadruplicamento degli incidenti con i monopattini elettrici (2.101 contro i 564 del 2020) a livello nazionale.

Una tendenza molto seguita nel capoluogo piemontese, sicuramente troppo riccamente fornito di “monopattini”. Nel 2022 vi sono stati registrati quasi 300 incidenti. A questo, le circa 500 multe inflitte dalla polizia non sono cambiate molto.

Da qui la reazione “muscolosa” del municipio. Entro la fine della scorsa estate, il numero di operatori di noleggio scooter è stato dimezzato per ridurre il numero di veicoli circolanti in città a circa 2.000.

Per arginare il loro parcheggio abusivo, un nuovo sistema di gestione prevedeva di obbligare l’utente a portare e soprattutto a riconsegnare il proprio scooter in una stazione autorizzata.

Nuovi vincoli dovrebbero pesare anche sugli operatori di noleggio. Dovevano farsi carico del recupero dei veicoli abbandonati in mezzo alla strada, e spiegare il corretto utilizzo dei motorini a noleggio, in particolare per evitare il “peccato” non proprio carino di molti automobilisti italiani: guidare insieme i loro motorini, ad alta velocità e sui marciapiedi! Un viaggio tre in uno (tre infrazioni per un solo noleggio), molto comune sulle strade italiane.

L’asso! La nuova disciplina del monopattino self-service, la cui entrata in vigore è prevista per novembre 2022, è stata impugnata dal TAR del Piemonte. Risultato: status quo.

Tuttavia, è essenziale un maggiore controllo del comportamento degli utenti“, ci assicurano in Comune. Una telefonata ricevuta 5/5 da Matteo Salvini, ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti che promette anche un giro di vite sull’uso dei “monopattini”. Dovrebbero qui il mese di aprile essere soggetta a due nuovi obblighi: quello di essere immatricolato e quello, per il suo conducente, di indossare il casco.

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D’altronde, nessun referendum in programma oltralpe. Né a Roma, dalla parte del governo. Nemmeno a Torino, ancora alla ricerca dell’equilibrio ideale tra una popolazione di scooter che non è ancora diminuita e relazioni tra cittadini sempre più tese.

“Dovremmo mandarli tutti a prendere lezioni di guida per iniziare. Altrimenti presto non potremo più uscire di casa”, spiega da parte sua Davide, residente in municipio.

Un “Palazzo di Città”, dove non esitiamo a fare appello all’Europa, al tempo della consultazione parigina. “Quello che succede a Torino non è diverso da quello che succede a Parigi, in questa vicenda“, spiega Giovanna Pentenero, vicesindaco per la polizia municipale e la sicurezza. Per garantire un futuro alla mobilità pulita serve un quadro normativo europeo comune a tutte le città”.

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