Nell’ambito del progetto “Quando lo sport diventa più nobile” con il sostegno di Athletica Vaticana, Federazione Sportiva Vaticana, Silvia Benardo e Claudia Gennaro, giocatrici della nazionale italiana di pallavolo per non udenti, vicecampioni olimpici, mondiali ed europei campioni, danno il benvenuto il 24 maggio a Barbara Gatta, Direttrice dei Musei Vaticani.
Notizie vaticane
Unire sport, vita e valori, questo è ciò che hanno voluto il Cardinale José Tolentino de Mendonca, Direttore della Direzione della Cultura e dell’Educazione, e il campione olimpico Filippo Torto, quando hanno lanciato il progetto”Quando lo sport ti rende più nobileQualche mese fa, prima di un incontro pubblico tra il porporato portoghese e il connazionale José Mourinho, allenatore della Roma di calcio, alla Pontificia Università Gregoriana. Lo scambio tra i due personaggi si è concentrato su vari argomenti: dal valore dell’educazione e dello sport all’importanza cruciale delle relazioni umane in tutti i contesti della vita.
Musei Vaticani “Arena” Sport
Questa volta, è ancora nell’ambito del progetto.Quando lo sport ti rende più nobileBarbara Gata aprirà le porte dei Musei Vaticani, che dirige dal 2017, a due campionesse di pallavolo, entrambe giocatrici della nazionale italiana di pallavolo per non udenti.Le due atlete più anziane, Silvia Benardo, 31 anni, e Claudia Gennaro, 32, hanno una comprovata esperienza, sono Vicecampioni Olimpici, Mondiali ed Europei.Il 24 maggio suor Veronica Donitello, Presidente del Servizio Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana per la Pastorale delle Persone con Disabilità, sosterrà il Dialogo, guidato di Chiara Porro, Ambasciatrice d’Australia presso la Santa Sede, in qualità di interprete del linguaggio dei segni.
“Quando lo sport ti rende più nobileÈ un’espressione che ha usato papa Francesco durante un colloquio con i CinqueH Canale televisivo italiano nel dicembre 2022. Da allora è il filo conduttore del progetto Athletica Vaticana, la Confederazione Vaticana dello Sport, per uno sport che sia anche autentica espressione di cultura e occasione di crescita sociale. Il Dipartimento della Comunicazione e la Direzione della Cultura e dell’Educazione a cui il Papa ha affidato lo sport nella Costituzione Apostolica registrare l’evangelio, rendere possibile questa iniziativa.
Silvia Benardo: Pallavolo, maestra di vita
Sylvia, laureata in informatica, ha scoperto la sua passione per la pallavolo all’età di 13 anni, su suggerimento dei suoi genitori, per cercare di trovare il modo di integrare e superare i suoi problemi di sordità. Con la maglia celeste della squadra italiana che indossa dal 2017, ha ottenuto molti successi. All’inizio, ammette, “La pallavolo non mi convinceva come sport. Alla fine me ne sono innamorato. La pallavolo richiede allenamento fisico e tecnico, ma richiede anche molto lavoro mentale. Mi insegna molto, non solo in campo, ma anche nella vita..
Claudia Gennaro: Vivo in due culture diverse
Di fronte a otto mesi di sordità, Claudia ha dovuto ricorrere troppo presto agli apparecchi acustici e alla logopedia. Ha iniziato a giocare a pallavolo all’età di dieci anni e da allora non ha più smesso, al punto da considerare lo sport una parte di sé, cosa che l’ha spinta nel 2006 a presentarsi per la prima volta nella nazionale italiana e vincere diversi campionati. “lingua madreDice , È il linguaggio dei segni che ho acquisito naturalmente nella mia famiglia. Tuttavia, anche mio padre e mia madre si sono assicurati che imparassi l’italiano. Sono bilingue: sono sorda ma so esprimermi ad alta voce e lavorare come interprete della lingua dei segni. Vivo in due culture completamente diverse: la cultura dei sordi e la cultura dell’udito..
FSSI, movimento di 3.000 persone
La Federazione Italiana Sport per Sordi e Ipoudenti è stata riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico. Riunisce 44 discipline e partecipa a vari campionati regionali e nazionali, nonché a competizioni internazionali, come i Deaflympics (Giochi olimpici per atleti con problemi di udito, svoltisi per la prima volta nel 1924 a Parigi). Il movimento riunisce più di 3.000 persone – atleti, allenatori, dirigenti e assistenti – iscritti in circa 70 club. Gli atleti con “ipoacusia significativa” (deficit di almeno 55 dB nell’orecchio migliore alle frequenze di 500, 1000 e 2000 Hz) sono iscritti alla Federazione che, oltre al supporto sportivo, offre obiettivi a 360 gradi, tra cui l’integrazione di sordi e ipoudenti attraverso lo sport, superando le barriere dell’emarginazione e offrendo opportunità di partecipare pienamente alla vita sociale.