Intel, il colosso statunitense dei semiconduttori, ha annunciato che investirà 80 miliardi di euro in Europa nei prossimi 10 anni, ha annunciato la società martedì 15 marzo. È uno sforzo “Storico”, ha affermato il suo CEO, Pat Gelsinger, che ha intrapreso un ampio piano di crescita globale da quando ha assunto la carica di Presidente del Gruppo Silicon Valley nel febbraio 2021. La prima ondata di investimenti, pari a 33 miliardi di euro, raggiungerà Germania, Francia, Italia, Spagna, Irlanda e Polonia, che beneficeranno di progetti sulla lunghezza della catena del valore della microelettronica.
Questo investimento, sostenuto dall’Unione Europea (UE) ai sensi del Chip Act (“schema chip”), sta creando le basi per un nuovo ecosistema dedicato ai semiconduttori in Europa. Una testa di ponte per questo impiego è stata posta in Germania, a Magdeburgo, capoluogo della regione Sassonia-Anhalt, che ospiterà due enormi impianti per la produzione di chip. Per questo progetto saranno stanziati diciassette miliardi di euro. L’investimento dovrebbe essere il più grande mai realizzato in questa regione dell’ex Repubblica Democratica Tedesca. La pianificazione inizierà immediatamente e la produzione dovrebbe iniziare nel 2027, previa approvazione della Commissione Europea.
I nuovi stabilimenti produrranno chip di ultima generazione. La società ha affermato che il sito dovrebbe creare l’equivalente di 7.000 posti di lavoro nell’edilizia, quindi 3.000 posti di lavoro diretti permanenti, che secondo le stime verranno creati diverse migliaia di posti di lavoro indiretti aggiuntivi all’interno di subappaltatori e partner. Il gruppo americano ha inoltre annunciato l’intenzione di investire 12 miliardi di euro nello storico stabilimento di L’Exlip, in Irlanda, per consentirgli di raddoppiare la propria capacità produttiva.
“Riequilibrare le catene globali”
In Italia, infine, sono in corso le trattative per la realizzazione di un impianto di assemblaggio, la cui ubicazione non è stata ancora determinata. L’investimento previsto dovrebbe raggiungere i 4,5 miliardi di euro e creare 1.500 posti di lavoro diretti in Intel. Il gruppo prevede inoltre di acquisire Tower Semiconductor, che gestisce uno stabilimento ad Agrate Brianza, in Italia, in collaborazione con STMicroelectronics.
Tutti questi progetti dovrebbero consentire al produttore di semiconduttori di affermarsi in modo importante nel settore considerato promettente per la produzione di chip on demand in Europa. Nel 2021 il gruppo ha creato una divisione dedicata, Intel Foundry Services, interamente dedicata agli ordini esteri. Inoltre, Intel ha annunciato l’intenzione di intensificare i propri sforzi nella ricerca e sviluppo e nella progettazione di chip, un collegamento essenziale nell’ultima generazione di microelettronica.
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